mercoledì 13 luglio 2011

Scuola pubblica. Morte annunciata tra tagli e richieste illegittime del contributo volontario

fonte: Dazebao

Da quest'anno libri a pagamento per le elementari


ROMA - "Manca la ricevuta  del bollettino per l'iscrizione scolastica!". E' facile oggi imbattersi in questa richiesta,  del tutto illegittima,  nelle tante segreterie delle scuole, da quelle elementari fino alle superiori. Sì, perchè  non si tratta di una tassa obbligatoria prevista dalla Legge, anche se molti tentano di farla passare come tale, bensì di un contributo volontario che ogni istituto scolastico  stima in base alle  esigenze materiali. 
Insomma i tagli del ministro  Gelmini  si fanno sentire e a rimetterci alla fine dovrebbero essere sempre i soliti ignari: in questo caso le famiglie, magari quelle che  hanno già qualche difficoltà ad arrivare a fine mese.

Inutile nascondere che questo escamotage per far cassa fa riflettere, eccome se lo fa, perchè è il segnale inequivocabile della condizione in cui versa la scuola pubblica italiana, o quel che  rimane di questo importante pilastro sociale,  sempre più abbandonata a sè stessa, con dirigenti scolastici costretti a fare gli amministratori delegati per far quadrare un bilancio che non c'è e su cui lo Stato non investe da troppo tempo. Le statistiche dell'Ocse parlano da sole e non è un caso se il nostro paese sia considerato il fanalino di coda dell'Europa proprio per spese nell'istruzione.

Insomma, una scuola gestita come un'impresa su cui però non si vuole investire. Allora ecco un contributo d'iscrizione camuffato da tassa fare la sua comparsa. Così su pressante richiesta della scuola stessa il genitore si trova contro il muro costretto a fare una scelta suo malgrado a causa dell'incapacità della nostra classe politica.
Qualcuno fa passare il contributo come attività extracurriculari, come attività di laboratorio e/o di recupero, come ampliamento dell'offerta didattica e formativa; e chi più ne ha più ne metta. Ma la realtà a volte può essere ben diversa, specie in alcune scuole dove manca praticamente tutto, dalle cartucce per la stampante ai fogli su cui stampare alla carta igienica. E chi bisogna ringraziare? Indubbio che anche  le ultime manovre finanziarie del governo non hanno risparmiato questo importantissimo settore su cui continuano a tagliare i pezzi con l'accetta, noncuranti degli effetti devastanti che continuano a produrre.

Anche quest'anno saranno tagliati per l'anno scolastico 2011-2012 quasi 20 mila docenti, ai quali bisogna aggiungere i 14mila
del personale ATA, ovvero il personale amministrativo, tecnico e ausiliario, che proprio quest'oggi manifestava davanti al Ministero del Lavoro contro la manovra.
Ma non è tutto. Il peggio deve ancora venire. Da quest'anno anche la gratuità dei  libri di testo nella scuola elementare per il 2011 è stata abolita, o meglio i soldi stanziati pari a 103 milioni di euro azzerati.
Della serie arrangiatevi. Intanto il governo punta sugli investimenti, quelli finti, quelli che non porteranno da nessuna parte, se non tanti soldi nelle tasche sei soliti noti. Basta pensare alle Tav,  al Ponte sullo Stretto, alle spese militari con i milionari budget che serviranno all'acquisto di nuovi strumenti di morte. Intanto la scuola italiana siede all'ultimo banco: quello degli invisibili.

8 commenti:

  1. a partire dal ministro dell'ulivo berlinguer, hanno eroso lentamente le fondamenta della scuola pubblica nel silenzio generale; solo negli ultimi anni 'è stato un risveglio, bisona continuare oppure tutto và in malora....

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  2. Purtroppo la situazione è grave non solo in Italia ma anche in molti altri stati "civili" in quanto alla fine solo chi è ricco si può permettere una istruzione completa, quanto meno ai fini della presente società (mi viene in mente ad esempio la Bocconi). Personalmente ritengo che l'istruzione obbligatoria introdotta nel secolo scorso sia, nonostante l'indubbio merito di aver permesso a tutti di leggere e scrivere, stata un grandissimo fallimento dal punto di vista evolutivo in quanto non ha permesso la libertà di insegnamento e di espressione ... è stata finalizzata solo a creare buoni e servili cittadini visto che non vi è possibilità di critica o di uscire dai binari ministeriali ed ha annichilito l'importantissima figura del maestro.
    Alla luce di quanti fatti storici sono stati tralasciati (basta pensare che si è fatta passare la conquista dell'italia da parte dei Savoia come risorgimento; ai tempi il 95% della popolazione era analfabeta), delle nuove teorie scientifiche nemmeno indicate, del diritto che non viene insegnato pur vivendo in uno stato di diritto, del fatto che non si viene per niente preparati ad affrontare tutte le difficoltà anche emotive della vita e che alla fine uno studente è solo un numero come si può chiamarla scuola ?!

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  3. Ciao Cirano, nella scuola, più che in ogni altro luogo si misurano le colpe bipartisan della politica italica.
    Sebbene esistano differenze e pur coscienti del fatto che negli ultimi anni sia stato vibrato alla scuola pubblica il colpo di grazia, non si possono e non si debbono negare le omissini e le colpe precedenti.
    Fatto sta che oggi la scuola sia lo sfascio assoluto che abbiamo davanti afgli occhi. Diciamolo, è totalmente demenziale che una nazione si riduca in questo modo, non esistono giustificazioni.
    Il fatto che la scuola privata sia in piena salute poi è persino peggio...anzi È il peggio.

    Un abbraccio ^^
    Namastè

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  4. Bisognerebbe rivisitare storicamente l'alfabetizzazione ed il suffragio universale. Non certo per negarne i pregi ma per identificarne i limiti.
    La stessa scuola pubblica è, sin dalla sua nascita, stata usata come contenitore.
    Effettivamente pochi, pochissimi le hanno dato il senso e la portata che per esempio le ha attribuito Don Milani. Però è innegabile, che se oggi abbiamo un paese minimamente "cosciente di sè", questo è merito indubbio della "pubblica istruzione".
    Detto questo è vero, moltissimo si sarebbe potuto fare sin dall'inizio del percorso sui programmi e sui metodi di insegnamento e la scuola pubblica ha, in parte, covato in sè le ragioni della propria sconfitta, ma questo ha un respiro sociale ampio di difficoltosa analisi, almeno qui ed ora.
    Che la scuola necessittasse di riforme è indubbio, ma che queste dovessero servire ad affossarla anzichè a migliorarla ...beh mi sembra sia pura follia...

    Un saluto e un abbraccio ^^
    Namastè

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  5. Tenere comunque impegnati i marmocchi dalle elementari alla università, a questo mi pare si sia ridotto il compito primario della scuola.

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  6. Sì Francesco, solo un contenitore di disoccupati, utile a rimandare il tempo in cui diventeranno conflittuali.
    Attenzione però, perchè le famiglie iniziano a non potere più sostituire le mille e mille carenze della scuola pubblica.
    Quindi ci potremmo trovare semplicemente senza scuola.

    Un abbraccione ^^
    Namastè

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  7. Mah Adriano...non è che quelli che c'erano prima abbiano fatto molto di più per la scuola.

    Abbraccio^^
    Namastè

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