sabato 21 agosto 2010

Vibrazioni europee


Federico Raponi

LIVE. Tra spiritualità rasta ed esperienze in Giamaica, Alborosie gira il Vecchio continente con il suo tour. Un viaggio sonoro alla ricerca di pace e amore.

Una seconda vita. Prima, in Italia, si era fatto conoscere con i Reggae National Tickets, poi ha lasciato tutto, ha cambiato nome e si è trasferito in Giamaica, dove si sta affermando. Partiamo dal titolo dell’album, Escape from Babylon to the kingdom of Zion. Cosa, nel rastafarianesimo, l’ha spinta a una scelta così radicale? Lo spiritualismo è sempre stato una parte fondamentale della mia vita, per cui ho semplicemente scelto quello che mi assomigliasse un po’ di più. Sono sempre stato appassionato di teologia e ho studiato tutti i vari movimenti spirituali. Associando la musica alla spiritualità, un giorno ho deciso che il reggae era la mia espressione ideale, quindi mi sono avvicinato ancora di più alla spiritualità rasta. E poi ho costruito la mia fede, che non posso definire rasta perché sono un europeo, quindi ho messo più ingredienti nella mia zuppa. Cosa ne è venuto fuori? Ricordando storicamente come il tiranno Mussolini andò a combattere in Africa contro l’imperatore Selassiè, in questo momento la mia piccola missione, da italiano, è anche una sorta di rivincita. Nonostante l’imperatore sconfisse il tiranno, c’è comunque una “redemption” da parte nostra anche attraverso la musica. Non è un caso che ci sia questa forte energia reggae che viene dall’Italia. Studi di registrazione, etichetta indipendente, produzione. Tutte esperienze che hai provato. Qual è lo stato del mercato? Non è messo bene. Purtroppo la musica è una delle poche cose “fee”, dico purtroppo perché ci sono pro e contro. I pro sono nel fatto che per promuoversi non c’è più bisogno delle multinazionali, c’è internet. Riguardo ai contro, invece, gli artisti lavorano e guadagnano sempre di meno, e questo comporta una diminuzione di concerti, video e produzioni qualitativamente anche più basse. Se si trovasse il modo di continuare a vendere la musica in maniera non troppo costosa, ci potrebbe essere un po’ più di respiro per i milioni di artisti in tutto il mondo che stanno avendo problemi di sopravvivenza. Recentemente, la campagna internazionale che ha suscitato più clamore intorno al reggae è stata quella contro la sua corrente omofoba, considerato anche che in Giamaica i comportamenti omosessuali sono considerati reato. Devo smentire, non è così. C’è tanto “rumors” e leggende metropolitane che vengono dalla Giamaica, dove ci sono tantissimi omosessuali. Quindi bisogna un po’ sfatare questo mito, anche se problemi ce ne sono, è vero. Ma se esistono 2-3 artisti che cantano in un certo modo, non significa che siano tutti uguali. Io non sono interessato a sapere tu con chi vai a letto, per me non è importante. Giudico il tuo spirito. Sono contro l’omofobia e qualsiasi forma di divisione, il mio messaggio, quello rasta, è: “Peace, love and unity”.


http://www.youtube.com/user/Heavy6Metal6Jesus

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