giovedì 4 agosto 2011

Benvenuta povertà ti aspettavamo


L’Italia è entrata nel tunnel della povertà a piedi pari. Gli effetti si stanno evidentemente cominciando a vedere con la lente di ingrandimento ma siamo solo all’inizio di un epoca contorta e penosa, l’inizio del precipizio. Siamo sul bordo di quel buco nero da dove non si riesce a scorgere il fondo, sarà un salto nel vuoto del quale nessuno può prevedere nulla.

Si parla in questi giorni del crollo di immatricolazioni che ha colpito il mercato dell’auto, il più disastroso degli ultimi 30 anni. Si parla un po’ meno invece di un altro crollo che è assai più disastroso e che rischi di diventare un emblema della stitichezza sociale nella quale siamo sprofondati, ovvero il mercato immobiliare. Nella sola Bologna sono oltre 40.000 i locali invenduti, e 27.000 sono le richieste di pignoramento avanzate dagli istituti bancari a causa del mancato pagamento dei mutui fiduciari. La richiesta di aiuto economico da parte dei padri di famiglia (cosa ritenuta vergognosa fino a qualche tempo fa) è aumentato del 39,6%. Padri di famiglia che,  perché hanno perso il lavoro o perché il costo della vita aumenta vertiginosamente riducendo drasticamente il valore del proprio portafogli, non riescono più a gestire la propria economia familiare anche laddove i componenti siano solo 3, padre, madre e un solo figlio, figuriamoci le famiglia monoreddito dove c’è un solo genitore con figli, e ce ne sono decine di migliaia, è una ecatombe.


Joseph Meyer, uno dei massimi esperti di economia mondiale, dice questo: “ vi sarà un continuo calo del mercato immobiliare, consiglio la gente a investire in  materie prime, oltre a tenere contanti in casa in un luogo sicuro nell’eventualità non troppo remota della chiusura degli sportelli bancari. Il mercato azionario, apparentemente altalenante sarà oggetto di continue forti flessioni e perdita di punti e resterà in caduta libera fino al default”.


Uno come me, che capisce poco di economia potrebbe pensare che Meyer sia il solito catastrofista e che va bene che tutto va maluccio ma non si deve essere così drastici e pessimisti, perciò meglio guardare cosa dicono altri economisti sempre di fama mondiale.

Lyndon Larouche : “La crisi sta accelerando e peggiorerà settimana dopo settimana fino a che il sistema si sgretolerà e imploderà su stesso, le banche  non concederanno soldi nemmeno a chi apparentemente è solvibile e questo sarà il sintomo più vicino alla devastazione economica. Quando accadrà, sarà il crollo più imponente dalla caduta dell’Impero Romano”.

Igor Panarin: “Non riesco a fare nessuna previsione perché tutte quelle che ho fatto sino ad oggi anche le più disastrose si sono rivelate poca cosa a confronto del dramma reale, viviamo un momento storico dove la realtà economico-sociale supera di gran lunga qualsiasi fantasia

Giulio Tremonti : “ Ma tutto questo è a carattere mondiale, noi siamo in Italia e qui è tutto diverso, l’Italia sta benone e le banche hanno retto all’urto e reggeranno senza problemi fino a che saremo fuori totalmente dalla crisi. Siamo un popolo di risparmiatori e non dobbiamo temere nulla”.  (12 Maggio 2011).


Ecco i numeri di Luglio 2011: 8.427.000 famiglie versano in forte disagio e sono sulla soglia della povertà. 2.347.000 famiglie vivono al di sotto della soglia di povertà.  Il 31,4% dei giovani dai 14 ai 25 anni di età sono disoccupati.
Il problema è un altro, siccome  questi dati sono stati comunicati dagli organi di informazione di massa, radio e tv in generale, i quali sappiamo essere credibili  il 2,2% ad essere ottimisti , non c’è per nulla da stare allegri.

 

http://www.reset-italia.net/2011/08/04/benvenuta-poverta-ti-aspettavamo/

10 commenti:

  1. ...la mia esperienza personale mi porta ad esternare un pensiero che sento forte in me e che mi ha salvato dal baratro della disperazione tempo fà...se muoviamo i nostri passi con cautela...se sappiamo gioire di ciò che è all'interno delle mura domestiche...la prima società che ci insegna ad essere pratici, parsimoniosi, dediti alle emozioni più che all'appagamento solo momentaneo del materialismo. Ecco che sapremmo apprezzare un pranzo in famiglia anzichè il ristorante...la domenica a godersi nella propria dimora la famiglia, anzichè intraprendere ore di coda per una mezza giornata di Sole in spiaggia...sono piccoli esempi che mi sento di porre dinanzi ad un preoccupante periodo di allarmismo...l'economia siamo noi...riflettiamoci un momento...sempre Ti chiedo scusa per i miei commenti, a volte forse anche pesanti...ma son solo i pensieri che nascono mentre leggo le notizie interessanti che ci inoltri...per farmi perdonare, un raggio di sole ho inviato a Te in Luce e calore..per un sereno Vissuto in gioia ed emozione...grazie per la pazienza..serene ore..
    dandelìon

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  2. Dandelìon, i tuoi interventi sono sempre benvenuti e non pesanti :-))
    Sono d'accordo con il tuo pensiero, anche a me è successo tempo fa' di affrontare l'oscurità del tunnel, che non è ancora finito fra l'altro, ma non ho ceduto alla disperazione ed ho imparato quanto le cose materiali non contino nulla, che si vive benissimo anche con molto poco, ma soprattutto che nulla ha senso senza riferimenti spirituali.
    E' profondamente vero che in momenti come questi capisci quel che conta davvero, almeno per me è stato così. Ed impari ad "accettare", ad essere felice di quel che hai, perchè quel che ti serve è lì davanti a te.... e dentro di te.
    L'appagamento momentaneo passa, la crescita spirituale resta ed essa è tanto più feconda nei momenti di dolore e difficoltà se impari leggerne l'insegnamento.
    I valori a cui tu fai riferimento sono fondamentali e sono anche il miglior modo di vivere, oggi per me varrebbero in ricchezza o povertà...ma è grazie alla povertà che l'ho imparato.

    Non c'è nulla che io debba perdonarti, ma il raggio di Sole l'ho molto gradito ;-)))
    Un abbraccio ^.^
    Namastè

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  3. io sono atea, come la mettiamo? Sono anni che apprezzo le cene in famiglia, io e mia figlia. Sono anni che non mi sogno nemmeno di andare in vacanza. Sono anni che apprezzo quello che mi circonda, compresa una bella passeggiata con il mio cane, anzichè le code in autostrada. Ciò non toglie che alla fine del mese devo pagare l'affitto, devo fare la spesa e mettere benzina per andare a lavorare. Se le banche non mi dessero più i soldi che vengono versati dal mio datore di lavoro tutti i mesi, come diavolo potrei io sopravvivere? Potrei continuare a godermi la pace nella mia "dimora" però a stomaco vuoto e a tempo determinato perchè se non pago l'affitto mi sbattono fuori e finirei come quel barbone della fotografia. E' facile parlare di spiritualità con la pancia piena! Riflettete gente, riflettete!

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  4. la situazione economica mondiale, non è rosea, ma non bisogna nemmeno cedere ad allarmismi catastrofici, cioè non corriamo tutti in banca a ritirare i 4 soldi che abbiamo da parte, altrimenti la catastrofe la provochiamo noi. Dandelion ha centrato il cuore del problema, l'economia siamo noi. Comunque non tutti gli economisti sono degli irresponsabili come quelli da te citati, nel mio ultimo post che prende spunto dalla affermazione-battuta di Tremonti sul Pil, cito Leonardo Becchetti il noto "Economista della Felicità" che mette al primo posto la qualità di vita, non il Pil.
    Grazie Rosa, a presto
    Namastè

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  5. @Anonimo
    Sai, forse è più facile ed anche più comodo, giudicare senza conoscere, che parlare di spiritualità.
    Anche se non amo per nulla parlare di me e degli affari miei, voglio comunque raccontarti una cosa: anni fa', a seguito del fallimento della nostra piccola attività artigianale, grazie alle banche, abbiamo perduto tutto, e se dito "tutto", intendo proprio quello... ovvero, la casa con tutto quello che conteneva, le auto, i soldi e gli amici...già anche gli amici! Perchè quando cadi in disgrazia, anche coloro che consideravi tali, si dileguano.
    Da allora, visto che non siamo più ragazzini, per noi non c'è più stata la prospettiva di un lavoro fisso, in compenso però mio marito ci ha rimesso la salute con bell' infarto, ora ha una invalidità pressochè totale ed è disoccupato...e per me solo lavori saltuari, senza alcuna garanzia e dei più faticosi.
    Ora vorrei che tu mi spiegassi chi tra noi due ha la pancia piena.

    Nel mio percorso però, ho scoperto la mia spiritualità, forse non convenzionale, ma intensa e ne sono felice. Ringrazio per questo dono, che mi aiuta a percorrere la mia strada mantenendomi in equilibrio. Parlo di spiritualità e non di chiese...e voglio intendere esattamente quel che dico.

    Temo che il crollo del Capitalismo, porterà molti ai limiti e spero per tutti che si ritroveranno le ragioni della cooperazione, della mutualità, che reimpareremo a vivere insieme e a camminare appoggiandoci l'uno con l'altro.

    Ti auguro una serena giornata ^_^
    Namastè

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  6. Ciao Wiska, non mi occupo di economia, non sono un'esperta, la affronto a livello informativo, come tutti.
    Non ho mai collegato il PIL alla felicità, nè mai assunto la crescita come parametro. Però il sistema lo fa.
    Ed è il sistema che, a mio parere, è arrivato alla frutta. I livelli di disoccupazione e di povertà parlano da soli, l'erosione profonda delle scorte delle famiglie non potrà venire recuperata da una crescita, fantomatica, che non credo arrivverà mai.

    Una giornata buona a te ^_^
    Namastè

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  7. Ciao Rosa, ho apprezzato molto la tua risposta al commneto dell'anonima anche perchè va a toccare il punto: se si parla di soldi non vi è dubbio che si stia diventando sempre più poveri se si parla di spirito siamo però già falliti da un sacco di tempo. Onore a chi, come te, ha capito che c'è dell'altro oltre la materia.

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  8. Anonimo, ti ringrazio di cuore per l'apprezzamento ed il supporto, anche se so che la strada è ancora lunga ^_^
    Sai, spero solo che sempre più persone inizino a capire che c'è dell'altro oltre alla materia.

    Un abbraccio ^__^
    Namastè

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  9. Che il sistema mercato sia in crisi da tempo, è ormai una cosa oggettiva, anche se molti fingono di ignorarlo. Credo però di poter dire, pur non essendo neanch'io un economista, che il mercato è spesso condizionato da fenomeni sociali legati alle tendenze, al modo di pensare collettivo, per cui chi detiene il potere, sia esso politico o culturale, dovrebbe fungere da cuscinetto nei confronti della gente comune e non certo diffondere allarmismi inopportuni e controproducenti. L'unico modo che, secondo me, può portarci fuori dalla crisi è il cambiamento dello stile di vita di ognuno di noi e questo non può che venire dal basso, sicuramente non può essere imposto per legge.
    Grazie ancora, a presto

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  10. Sì Wiska, dipende, senza dubbio, dalla modificazione dei comportamenti minuti, ne sono convinta, non possiamo continuare a consumare in modo così scellerato e senza nessuna cosiderazione del Pianeta.
    Non possiamo basare la nostra esistenza sul danaro e la finanza (entrambi invenzioni umane) e non sulle cose che costruiamo e coltiviamo.
    Concordo, non si possono imporre per legge i comportamenti, essi derivano dalla "coscienza"

    Un abbraccio e buona domenica ;-))
    Namastè

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