martedì 27 luglio 2010

Greenpeace: «Affidereste un centro tumori a un ingegnere nucleare?»

Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia

ROMA. La probabile nomina del professor Umberto Veronesi a presidente per l'Agenzia per la sicurezza nucleare è evidentemente una scelta puramente di "immagine" ma totalmente priva di senso pratico. Crediamo che nessuno si farebbe operare di tumore da un esperto di sicurezza nucleare. Non vediamo, quindi, su quali competenze specifiche si basi tale scelta.

La statura nelle scienze mediche del professor Veronesi è indiscutibile e rappresenta un punto di riferimento nella cura dei tumori, in particolare al seno e all'utero. Distoglierlo dalla sua attività per un'operazione "vetrina", rappresenta una scelta sbagliata, con conseguenze negative immediate: per occuparsi di una materia a lui sconosciuta, dovrà sacrificare tempo che sarebbe meglio impiegato per curare e assistere i suoi pazienti. Se in questo Paese ognuno facesse il suo mestiere le cose andrebbero meglio.

Risibile, poi, il richiamo di Veronesi alla propria passione per la fisica e alla Laurea Honoris Causa ricevuta dall'Università di Milano, il livello di complessità di una centrale nucleare, che è più ingegneristico che fisico, è tale da sconsigliare la nomina di una persona non esperta. A meno che l'interesse del medico italiano non sia dettato da altre motivazioni: conoscendo le ricerche che in diverse parti del mondo connettono l'aumento dei casi di leucemia infantile alla presenza di centrali nucleari, Veronesi pensa forse così di poter dare un contributo nel campo in cui le proprie competenze non sono in discussione. Ma quello che gli verrà chiesto è autorizzare impianti e controllarne la gestione, che è un mestiere assai diverso.

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