martedì 20 luglio 2010

Litorale romano: il mare sembra una discarica

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Litorale, è allarme inquinamento. Rifiuti, plastica e scie di liquami. Mare sporco da Sabaudia a Cerveteri. La protesta dei bagnanti. Forse scarichi abusivi di aziende. Gli ambientalisti “Pochi controlli”. E l´Arpa avvia i rilievi

Allarme sporcizia sul litorale romano. Scie di liquami, pezzi plastica, pannolini, carcasse di animali: da Sabaudia a Cerveteri il mare sembra essere diventato una discarica. In barba a bandierine blu e riconoscimenti dai massimi organismi della tutela ambientale, dall´inizio di luglio la costa laziale, è un dato di fatto, versa in condizioni pessime. «Sono tre settimane che qui a Sabaudia - ha denunciato un bagnante - è praticamente impossibile fare il bagno». Il colpo d´occhio è disarmante. E inquietante. Perché non è tanto la busta di plastica o il mozzicone di sigaretta che ineducatamente qualcuno getta in acqua a galleggiare sul blu. No. Il mare è pieno di migliaia di piccoli pezzi di plastica sminuzzata o anche di bidoni, quelli da cinquanta litri, sempre in plastica. Che arrivano da dove? L´ipotesi più plausibile, ma che nessuno al momento conferma, è che questi rifiuti possano provenire da qualche discarica abusiva dell´Agro Pontino, e che dai canali sfocino in mare. Il sindaco della cittadina a 25 chilometri da Latina ha attribuito la responsabilità di tanta sozzura alle navi di passaggio. Ma, se così fosse, nel giro di un giorno, al massimo due, l´acqua tornerebbe ad essere pulita.

Così non è. Dalla prima settimana di luglio infatti le condizioni sono stabili, nonostante barche-spazzino siano impegnate dal mattino fino al tramonto nella pulizia della costa. «Non ci risulta nessun allarme plastica - smentiscono dalla sala operativa della Capitaneria di Porto di Anzio - i controlli dell´Arpa Roma sezione Latina, che vengono eseguiti periodicamente, sono stati fatti proprio qualche giorno fa, ma la situazione del mare di Sabaudia è assolutamente normale».

Sul versante nord del litorale laziale lo scenario non cambia. Di diverso c´è che, al posto della plastica, galleggiano scie di liquami e rifiuti. A lanciare l´allarme inquinamento, da Ladispoli a Cerveteri, fino a Santa Marinella, è Legambiente. L´associazione ambientalista ha chiesto ai sindaci dei Comuni colpiti di «disporre subito le operazioni di pulizia con imbarcazioni specifiche e squadre della protezione civile». E, nel frattempo, dopo le numerose segnalazioni dei cittadini, Legambiente Lazio si è rivolta anche all´assessore all´Ambiente della Regione Lazio e alla Capitaneria di Porto di Roma. «Sono trascorsi ormai dieci giorni dai primi allarmi della scia di liquami e rifiuti identificata sul litorale a Nord della capitale - hanno detto dall´associazione ambientalista - ma la situazione non sembra essere migliorata. Diversi cittadini evidenziano rifiuti di svariata natura galleggiare sulle acque del mare, pannolini, escrementi, addirittura carcasse di piccoli animali morti».

«Ci sono accertamenti in corso - spiegano dalla capitaneria di Porto di Civitavecchia - sono venti giorni che effettuiamo controlli a tappeto, anche nell´hinterland per capire l´origine di questa scia di rifiuti. Stiamo intervenendo con i nostri mezzi e facendo prelievi». Che ci sia l´ombra dell´ecomafia dietro tanta sporcizia? «Al momento non possiamo rispondere».

Federica Angeli, LaRepubblica

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