venerdì 16 luglio 2010

Pioggia arancione su Fivizzano

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Il quotidiano "Il Tirreno", nel numero del 10 luglio 2010, riporta la notizia circa una pioggia color arancio caduta sull'abitato di Campiglione, frazione di Fivizzano, in provincia di Massa e Carrara. L'episodio ricorda la pioggia rossa di Kerala, stato dell'Unione indiana. Come notato dagli abitanti, la strana precipitazione è correlata al passaggio di aerei: è possibile che il piccolo centro sia stato scelto come teatro per esperimenti militari, un po' come Canneto di Caronia, la località del Messinese in cui, da anni, si susseguono rovinosi incendi e malfunzionamenti di impianti, a causa probabilmente dell'uso di armi elettromagnetiche. Abbiamo appreso che, recentemente, l'A.S.L., interpellata sulla singolare pioggia, ha dato il suo illuminante responso: trattasi di deiezioni delle api...

FIVIZZANO. Strani spruzzi di color arancione piovono dal cielo e colpiscono il paese di Campiglione nel Fivizzanese. La gente è prooccupata ed ha avvisato Carabinieri ed A.S.L., temendo che il fenomeno possa essere collegato al passaggio degli aerei. L’Ufficio di igiene pubblica è al lavoro per risolvere il “giallo”. Non si sa bene quando sia cominciato questo fenomeno.

Da anni la gente nutre il sospetto che qualcosa non vada, nella ridente frazione del comune di Fivizzano, arrampicata sulla collina che fa da spartiacque alle valli del Lucido e del Bardine, dove avevano fatto la loro apparizione minuscole chiazze di colore arancione scuro, che risaltavano sulle seggiole bianche di plastica, sistemate nei giardini, sulle mattonelle di cotto dei terrazzi, sulle ringhiere delle scale esterne, sui cespi di insalata degli orti e persino sui capi di biancheria stesi ad asciugare.

A cinque anni fa risale la prima segnalazione all’Ufficio di igiene pubblica dell’A.S.L. di Aulla, ma senza sortire alcuno effetto. Un violento temporale estivo aveva, però, cancellando in breve ogni traccia. Ad ogni aereo che sorvolava l'abitato, la gente attribuiva la responsabilità dell'evento. Il fenomeno è occorso di nuovo sia martedì sera sia mercoledì notte con tracce visibili persino i muri delle case, le auto parcheggiate in piazza. Le macchie, di color arancione, erano così evidenti che Stefanino, il barista che gestisce il Circolo ricreativo del C.S.I., afferma di essere stato costretto a lavare con “olio di gomito” tutte le sedie di plastica ed i tavolini all'aperto. A questo punto qualcuno ha chiamato i Carabinieri di Monzone che, una volta sentita la popolazione, hanno scattato delle fotografie.

TGCOM
ANSA

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