sabato 31 luglio 2010

«Vi toglieremo i soldi»

fonte: www.terranews.it

Vincenzo Mulè

RICOSTRUZIONE. Bertolaso risponde al sindaco dell’Aquila Cialente, che aveva accusato la Protezione civile per la gestione dell’emergenza-terremoto. Intanto, entrano nel vivo le indagini sugli appalti sospetti.

L’Aquila chiede aiuto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Dopo l’annuncio di Berlusconi di affidare la fase due della ricostruzione a Bertolaso e alla Protezione civile, l’assemblea cittadina del presidio permanente di piazza Duomo chiede al capo dello Stato di farsi garante del «rispetto delle regole nella ricostruzione, ma anche per rilanciare la possibilità di avere una normativa specifica per il terremoto dell’Aquila e una tassa di scopo perché altrimenti non avremo mai i fondi necessari per uscire da questa fase».

La presa di posizione segue quella del sindaco Cialente che giovedì si è scagliato contro il presidente del Consiglio Berlusconi: «Non siamo Kabul e non abbiamo bisogno di forze di occupazione. L’Aquila la ricostruiranno gli aquilani».

Dichiarazioni che hanno subito scatenato la reazione della protezione civile che, in un comunicato, accantona «quella riservatezza derivante dal rispetto nei confronti di tutte le Istituzioni dello Stato» e dichiara di rispondere «alle parole con i fatti». Da ieri, infatti, è disponibile sul sito della Protezione civile tutta la documentazione ufficiale prodotta dal Dipartimento. Entrando nel merito delle dichiarazioni del sindaco Cialente, definite «sorprendenti», la Protezione civile risponde punto su punto affermando poi, in tono minaccioso che «si vedrà costretta a proporre il definanziamento» degli interventi di competenza del Comune dell’Aquila e «l’attuazione di altre iniziative che non implichino un ruolo del Comune». Parlando già da Ente gestore, il dipartimento governativo di fatto minaccia di far fuori il Comune, togliendogli quei pochi soldi che ha. «Gli unici interventi non ancora attuati - si legge infatti nella nota - sono quelli di competenza del Comune dell’Aquila che, nonostante i ripetuti solleciti ricevuti, ancora non ha avviato le iniziative di competenza».

Intanto, un nuovo capitolo viene scritto nel campo delle indagini sulle ricostruzione post-terremoto. La Procura distrettuale antimafia dell’Aquila ha, infatti, iscritto sul registro degli indagati per reati contro la pubblica amministrazione l’imprenditore aquilano Ettore Barattelli. L’inchiesta è quella sugli appalti per il G8 dell’Aquila e per la ricostruzione dopo il sisma. È lo stesso filone d’inchiesta che ha già coinvolto uno dei coordinatori nazionali del Pdl, Denis Verdini, indagato con l’ipotesi di reato di corruzione. Barattelli è sotto indagine in quanto Presidente del consorzio Federico II, creato dopo il terremoto, costituito dall’impresa della famiglia Barattelli, dalle altre due aziende aquilane Vittorini Emidio e Marinelli-Equizi, e dalla Btp del presidente dimissionario Riccardo Fusi.

Quest’ultimo è coinvolto nell’inchiesta di Firenze - poi passata per competenza a quella di Perugia - sui grandi eventi e gli appalti del G8 alla Maddalena, che ha portato tra gli altri in carcere il presidente del consiglio superiore dei Lavori Pubblici, Angelo Balducci, l’imprenditore Diego Anemone, e al coinvolgimento, come indagato, del capo della protezione civile nazionale, Guido Bertolaso. Secondo l’accusa si sarebbe cercato di ottenere appalti nella ricostruzione attraverso la presentazione di politici influenti. Barattelli è anche consigliere di amministrazione della Carispaq, componente dell’assemblea della Fondazione della Carispaq e vice presidente dell’Ance L’Aquila.

Il vero ruolo del Consorzio venne svelato dallo stesso Barattelli ai magistrati aquilani, ai quali denunciò l’esistenza di un accordo politico propedeutico alla distribuzione degli appalti. Accordo siglato alla presenza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta e dello stesso Verdini. Nell’accordo c’era l’appalto alla Btp di Fusi per la ricostruzione della scuola Carducci a L’Aquila. Al Consorzio, tra le altre cose, furono affidati quattro incarichi per il puntellamento dei palazzi. Ossia l’appalto più rilevante dei lavori di ricostruzione dopo il progetto C.a.s.e.

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