giovedì 3 febbraio 2011

Doveva pur campare?


Avrete letto anche voi l'orrorifica storia dei 100 cani husky massacrati in Canada. Non servivano più, costava mantenerli, e quindi se ne è pianificata l'uccisione in massa: con un solo proiettile però, perché altrimenti si spende troppo. Se il proiettile non basta, sgozzati a coltellate. 
Così commenta Massimo Gramellini:
Quando l'economia divorzia dall'umanità partorisce orrori come questi. (...) Certe volte mi chiedo se i pochissimi bipedi che governano il mondo dalle torri eburnee dei loro non sempre meritati imperi finanziari - quelli, per intenderci, che l'altra domenica pontificavano a Davos - abbiano di noi una considerazione tanto diversa: numeri da usare per produrre altri numeri. Buoni per tirare la slitta finché serve. E poi.
Sui nostri contratti di lavoro siamo definiti "risorsa". Esattamente come un computer, una vanga, un barile di petrolio o un cane da slitta. Se i datori di lavoro, dopo il licenziamento, dovessero continuare a mantenerci probabilmente toccherebbe anche a noi un proiettile in testa. D'altronde c'è la crisi, la competititività, la globalizzazione, e gli esperti giustificherebbero persino, con eleganti fondi sul Corriere.
Ma io ho visto anche un'altra cosa: lo sterminio degli husky è stato affidato ad un operaio. Un operaio che si è prestato a tale mattanza, e ne è rimasto scioccato al punto da fare causa all'azienda.
Come mai si è prestato? Perché "doveva pur campare"? Perché "doveva pur pagare il mutuo"? Quale limite c'è al "dobbiamo pur campare", sempre che esista un limite?
Ci sono casi anche da noi, cosa credete, ne avevamo parlato qui e qui. Il succo qui.
Per pagare il mutuo, per campare, per non perdere un prezioso posto di lavoro, voi, lo avreste fatto?

11 commenti:

  1. Leggere questo post e fare un nesso col razionalismo nazista direi che è quasi un obbligo, se non si è proprio rincoglioniti. Io mi ripeto forse troppo, ma è una litania alla quale sono obbligato dall'imperante principio di "mercato".
    E quindi ripeto: fintanto continueremo a fondare l'identità umana sulla ragione ci troveremo di fronte questi orrori. E rifiuto le stoltissime parole di Umberto Eco che sosteneva che è proprio la ragione a salvarci dal reciproco sterminio in virtù di un calcolo per la sopravvivenza. Possibile che lui non riesca a intuire che non uccido il mio prossimo NON per un calcolo razionale ma per una questione di immagine interna sana?
    Grazie Rosa, grazie ad libitum per i tuoi post!

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  2. Neppure io Valerio!!!
    Che brutta storia questa! :-(

    Abbraccio
    Namastè

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  3. Piuttosto vado a vivere sotto un ponte!

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  4. Senza parole. Certa gente mi provoca dei pensieri in me stessa che non vorrei avere.

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  5. @ ruhevoll
    Quante cose si giustificano in nome del lavoro? Anche nella nostra vita quotidiana? Possibile che non si riesca proprio a porre premesse differenti, forse perchè tutti siamo poi disposti ad accettare il compromesso, ad invidiare la ricchezza, a giustificare le brutture perchè sono "umane"...o peggio"razionali" ed "efficienti". Accettare un ordine, eseguirlo è in fondo lo stesso che perpetuare la visione che lo sottende. Tutto questo per danaro, perchè dobbiamo campare? Per il pane? Cambierà mai qualche cosa sino a che accetteremo questi ordini?

    Grazie a te amico mio, ti abbraccio :-)
    Namastè

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  6. Lo so Cara Sara, lo capisco.

    Trovo inaccettabile poi, che esistano esseri umani che "giustifichino" in qualche maniera l'episodio.
    Proprio questa mattina ho avuto una accesa discussione in proposito con un paio di colleghi....insopportabile!!!!

    Ma in che mondo viviamo?

    Ti abbraccio forte
    Namastè

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  7. giustificare cose come la mattanza di cani da lavoro è come giustificare chi fa traffico d'organi: entrambe le cose sono abominevoli.
    io poi vivo e "vedo" grazie ad un cane da lavoro, il mio cane guida, quindi ho preso malissimo la notizia dei cani da slitta, ma prende anche male quello che mi parcheggia il furgone sul marciapiede perché "sta lavorando": ecco la stessa persona, senza tanta fame e senza tanti motivi avrebbe fatto il boia dei cani se qualcuno solo glielo avesse ordinato.
    quanti sono gli "umani" veramente qui? e quanti di loro sono lobotomizzati e risucchiati come accadeva nel film "matrix", dove addirittura venivano coltivati?
    non è la fame che consente di obbedire anche a un dittatore sanguinario, purtroppo spesso è proprio l'assenza di un cervello autonomo.
    ciao rosa, abbracci e namaste, laura

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  8. @ Blindsight
    Hai proprio ragione cara Laura ...dipende da noi, dalle nostre scelte e dalle nostre premesse, da quello che noi vogliamo sia il mondo in cui viviamo. Da quello che siamo disposti ad accettare. Ed è anche tristemente vero che spesso molti siano persino contenti di fare la ola agli imperatori.
    Quante cose si è disposti a fare per "il Lavoro" ?

    Un abbraccione forte
    Namastè

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  9. La scusa del dover campare non esiste, mai!, nessun compromesso, il mio credo è inviolabile e invalicabile, pittosto sotto un ponte e a mangiare erba medica, il rispetto di me stesso è tutto, una volta perso non sono più niente!

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  10. Ciao Zak! Pienamente d'accordo con te...non c'è storia!

    Un abbraccione e buona serata :-))
    Namastè

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