lunedì 21 febbraio 2011

I bambini soldato delle Farc


di Paolo Borrello

I guerriglieri colombiani delle Farc addestrano bambini per farli combattere nella vera e propria guerra che contrappone da anni le Farc al governo colombiano. Le famiglie, spesso, sono costrette a “cedere” i propri figli ai guerriglieri. Tutto ciò viene sostenuto in un articolo pubblicato su www.giornalettismo.com:
“I guerriglieri delle Farc addestrano ragazzini da mandare a farsi ammazzare perché sono facili da sostituire. Quelli che si vedono in questo video girato da Elmundo.es (http://www.elmundo.es/america/2011/02/16/colombia/1297878903.html) sono soldati delle FARC, le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia, che ballano spensierati. Guardandolo viene da pensare che la guerriglia possa avere i suoi lati positivi, possa essere dotata di una sua poesia. Ma non è proprio così.

Secondo Unicef, Amnesty International e altre organizzazioni umanitarie la poesia proprio non c’è. Infatti le Farc continuano imperterriti a reclutare bambini tra i loro ranghi e si calcola che almeno un terzo della truppa non abbia ancora raggiunto la maggiore età. Un dato già di per sé agghiacciante, ma c’è molto altro. In parecchi distretti agricoli colombiani, come le regioni del Pato e di Huila che sono sotto il controllo dei guerriglieri, le famiglie di campesinos sono costrette a cedere un figlio alle Farc affinché sia educato alla guerra.
È una specie di rapimento, disciplina in cui questo gruppo terroristico purtroppo eccelle (si ricordi il sequestro di Ingrid Betancourt), o altresì di presa in ostaggio di bambini, ai quali viene fatto un lavaggio del cervello.
I piccoli vengono forniti di divisa (spesso di molte taglie più grande della loro) e addestrati all’uso delle armi. Molti genitori inviano all’estero o da parenti e amici che abitano lontani i loro figli allo scopo di sottrarli ai guerriglieri, ma non è così facile. I reporter di Elmundo hanno incontrato i bambini soldato. C’era un bambino di otto anni, il più piccolo di tutti, con un fucile, una bambina di 12 anni con un AK-47 (Kalasnikov modello 1947), una ragazza di 16 invece aveva rivenuto l’ordine di avere rapporti sessuali con qualsiasi soldato lo chiedesse. E molti altri bambini ancora, che hanno perso il senso del confine tra il bene e il male. D’altronde la loro vita precedente, quella familiare, non era un granché. Obbligati a lavorare fin dalla più tenera età, picchiati, maltrattati, molestati, malnutriti: a volte l’arrivo dei soldati delle Farc viene salutato da questi bambini come una liberazione. Pensano che staranno meglio, che mangeranno. Pensano che diventare guerriglieri li possa riscattare da una misera e far vivere loro l’avventura, ma alla fine così non è.
Se un bambino tenta la fuga, viene immediatamente fucilato come disertore. Siccome si possono facilmente manipolare, i bambini vengono convinti a combattere e poi vengono mandati avanti come carne da macello. Perché sono facilmente sostituibili. Alla fine dello scorso anno, durante un attacco aereo dell’esercito colombiano, sono morti in un accampamento al confine con l’Ecuador due ragazzini soldato: Doris Carolina Cadena, di 15 anni e Jimmy López Yepes, di 12. Frequentavano la stessa scuola ed erano scomparsi da casa due settimane prima, per poi apparire, con grande sorpresa dei genitori, tra le fila delle Farc. Questa tragico destino potrebbe toccare anche ai bambini che ballano nel video. Un destino poco poetico davvero”.
Non so se tutte le informazioni fornite nell’articolo, ripreso peraltro da quanto riportato da “Elmundo”, corrispondano al vero. E’ comunque vero – anche altre fonti come Amnesty International e Unicef lo confermano – che le Farc utilizzano bambini-soldato. E questo, almeno per me, basta e avanza per criticare duramente le Farc. Nessuna causa, nemmeno la più valida, la più condivisibile, può giustificare la partecipazione di bambini a guerre o guerriglie. Non può essere assolutamente accettabile. 

6 commenti:

  1. La violenza, in qualsiasi forma, non può avere giustificazioni se non quando serva per non subirla ... comunque, visto che cosa facciamo ai nostri figli, non possiamo chiamarci umanità !

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  2. @ Anonimo, poco altro da aggiungere, hai ragione :-/

    Namastè

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  3. Per caso, spippolando in rete, incontrai Enzo Baldoni. Non era ancora partito per l'Iraq, e sul suo blog (http://www.balene.it/enzo, oggi chiuso) mi colpirono due resoconti, quello su Cuba e quello sulla Colombia; qui fu rapito e rimase nella foresta guardato a vista da un ragazzino di quindici anni che aveva in spalla un mitra molto più grande di lui. Aveva paura, percepiva la facilità con la quale questo bimbo avrebbe potuto mettere fine ai suoi giorni.
    Da grande uomo qual'era, riuscì ad intrattenere un rapporto umano con il suo carceriere, fino a quando fu rilasciato.
    L'ho cercato in rete quel suo reportage, te lo volevo linkare perché credo che lui sia stata una persona molto speciale.
    Nella miseria e nella sottocultura, da sempre, i bambini sono trattati come servi, obbligati ad obbedire e basta.
    Anche da noi accadeva più o meno la stessa cosa, e questo verbo "accadere" all'imperfetto non so se sia completamente adeguato.
    La tristezza di questo mondo è estesa, abbraccia tutti i continenti, e non guarda in faccia a nesssuno, nemmeno ai bambini.
    Namastè

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  4. E' di per se la violenza ad essere disarmante, io ho poca stima della razza umana... e so che non è una cosa bellissima

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  5. @ Paolo:
    Non credo che alcuno possa tirare morali su questa questione...giustamente come dici tu l'uso dell'imperfetto potrebbe rivelarsi inadeguato. Non basta fingere che tutto vada bene e chiudere gli occhi sul mondo per essere innocenti. La fame, la miseria, la guerra, le guerre eterne soprattutto, hanno ragioni globali, dipendono il più delle volte da rapporti economici e di potere ecc... in questo eleganti signori occidentali, mercanti di armi, operatori di borsa e noi stessi come consumatori siamo complici :-(

    Un abbraccione Paolo ^_^
    Namastè

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  6. Ciao Maraptica :-)
    vero! molto spesso la stima vacilla, ma credo che il percorso verso la crescita sia obbligatorio...a questo punto, l'alternativa è abbastanza netta e precisa e sinceramente io prego che stavolta gli esseri umani facciano la scelta giusta... :-/

    Un abbraccione
    Namastè

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