giovedì 14 aprile 2011

Il vero scandalo della prescrizione

di Alexander Stille.

Mentre si discute della legge veramente vergognosa sulla cosiddetta “prescrizione breve” ora all’esame del parlamento italiano, la stragrande maggioranza degli italiani non sa di uno scandalo infinitamente più grande: il semplice fatto che la prescrizione può scattare a processo già iniziato. In tutte le altre grandi democrazie al mondo – ripeto: tutte tranne l’Italia – “l’orologio” della prescrizione si ferma nel momento della prima azione giudiziaria o dell’inizio di un processo. Perché? Per non incoraggiare strategie di dilazione tramite mille cavilli, in modo da fare decidere il processo non sul merito delle prove ma sulla base del tempo e della capacità degli avvocati di rimandare la giustizia.
La prescrizione esiste per i reati minori in tutti i sistemi per un buon motivo: impedire ai procuratori di pescare nel passato lontano per colpire un avversario. Ma una volta iniziato il processo non ci può più essere la prescrizione: così funziona negli Usa, in Francia, in Gran Bretagna, in Olanda e così via.
Altrimenti si creano degli incentivi perversi per allungare i processi. Quando ieri ho spiegato il sistema italiano a una ex magistrata americana, lei è rimasta a bocca aperta e stentava letteralmente a crederci. “Ma è un invito ai cavilli! Si prolungheranno i processi e finiranno in un modo che non ha niente a che fare con la giustizia”. Era esterrefatta all’idea che l’orologio della prescrizione non si fermasse neppure dopo una condanna in primo grado e quindi che molti processi potrebbero venire annullati durante il processo di appello. “Ma non è possibile”.
L’anomalia italiana della prescrizione era più accettabile con il vecchio codice penale quando l’uso frequente delle prove scritte rendeva più veloci i processi. L’Italia ha abbracciato il dibattimento orale – raddoppiando i tempi dei processi – senza cambiare le regole sulla prescrizione. Un regalo ai delinquenti. Anzi, nel regno di Berlusconi, un primo ministro plurinquisito, le prescrizioni diventano sempre più brevi e l’Italia si allontana sempre di più dal resto del mondo.


tratto da: Megachip

7 commenti:

  1. Se già ero sconsolato, ora ho l'umore sotto le scarpe per questa cosa. Dobbiamo scendere in piazza sempre più, lo dico sempre.

    Ps, non c'entra nulla col post, ma ho diffuso il tuo appello per Bradley Manning. Speriamo che aumentino le firme della petizione.

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  2. E' grave se si pensa che Alfano è il suo delfino.
    Grave ora e quello che sarà?
    Abbiamo ancora un presidente della Republica?
    Egill

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  3. Beh..arrivati ad oggi dopo tutti questi anni di scandali legati a silvio, mi ha scandalizzato più la cerebrolesa della delsanto che scrive poesie ..oddio muoio :))).. Ciao .)

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  4. Ciao Paòlo, sì, se pensiamo a come gli sia stato facile, tutto sommato, attuare il suo progetto...
    ...e poi dicono che siamo noi che vediamo complotti dovunque...questo cos'è?
    Scendere in piazza forse non basta più, dobbiamo lavorare nei territori e soprattutto partire da noi stessi e dai nostri comportamenti...

    Abbraccio :-)
    Namastè

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  5. Ciao Egill, se il quadro futuro è quello di un Alfano presidente del consiglio con un Signor B. presidente...beh, io inizierei a preoccuparmi.
    Questo paese ormai accetta qualsiasi bruttura e non reagisce di fronte a nulla!

    Un abbraccio
    Namastè

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  6. Ciao ReAnto, benvenuto! :-)
    ahahah è vero, la poesia della Del Santo è terribile, al pari di quelle di Bondi :-DD
    ...però dai, non morire... ;-P

    Grazie della visita, abbraccio
    Namastè

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  7. per" egill-larosabianca " Il presidente napolitano ? forse Pertini non avrebbe firmato tutte quelle leggi salvaSultano...mah

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