domenica 24 luglio 2011

«Dieci anni di carcere per la libertà di una scimmia»

Mel Broughton, vegano e militante animalista


Kostia Troini

Dieci anni di carcere per salvare un animale. 

Dieci anni di carcere per resistere a chi ha potere di vita e di morte su esseri vivi e sensibili. Un uomo lotta a volto scoperto per la libertà di un piccolo macaco prigioniero nel laboratorio di vivisezione dell’Università di Oxford. Alle sue spalle la mobilitazione internazionale a sostegno della campagna SPEAK, “the Voice for the Rights of Animals”. L’attivista più dedicato, il leader della contestazione è Mel Broughton. Mel però viene accusato di aver cospirato per appiccare un incendio all’università e condannato a 10 anni di carcere. Guai a disturbare i potenti..... Felix era stato privato di cibo e acqua e il suo cranio aperto per inserire elettrodi, prima di venire ucciso.
Sereno e determinato, Mel fa sentire la sua voce attraverso le sbarre del carcere inglese di Bullingdon, nell’Oxfordshire.



Credi sia vero che gli attivisti per i diritti degli animali siano anti-umani? Come si connettono i diritti umani e quelli degli animali?
No, la percezione che gli attivisti per i diritti animali siano anti-umani non credo sia vera. Personalmente conosco molti che s’impegnano sia per i diritti umani sia per quelli animali. Io stesso sono stato coinvolto nel movimento anti- apartheid quando ero più giovane e ho marciato contro il regime di Pinochet negli anni Ottanta. Penso che la nozione di misantropia congiunta all’attivismo pro-animali sia stata in non piccola parte generata dalla propaganda contraria. E’ un modo facile e intellettualmente sciatto di demonizzare un movimento che sfida così radicalmente l’atteggiamento degli umani verso i non-umani. Ad essere sinceri ci sono animalisti che dicono di non amare gli umani, ma di solito questo nasce dall’avvilimento. Ma è semplicemente sciacallaggio da parte della propaganda contraria insinuare che ogni protezione oltre il benessere animale vada a diminuire i diritti umani.
Lo sfruttamento degli animali è una realtà particolarmente legata al sistema capitalistico?
I non-umani sono stati da sempre usati come oggetti di consumo, e sotto il capitalismo ciò si manifesta in modo evidente nella mostruosa realtà dell’allevamento intensivo - non che altri sistemi politici abbiano più rispetto però. Gli animali ridotti a merce sono il terribile mantra dell’industria dello sfruttamento. Ma nonostante questo la sinistra è storicamente stata ostile, e spesso lo è ancora, alla questione della nostra responsabilità etica verso questi esseri viventi e senzienti.
Cosa pensi della parola “vegan”? E’ troppo radicale come pensano alcuni?
Sono vegan da oltre trent’anni e non mi è mai piaciuta la parola. Preferisco pensare a me stesso come un vero vegetariano. Penso che alcuni vegan siano caduti nella trappola di fare del veganismo qualcosa di esclusivo. Comunque mi preoccupa che il veganismo venga sempre più promosso come una scelta di stile di vita, separata dalla connessione con il rifiuto della sofferenza animale. Diventare vegan è sia una dichiarazione politica sia un modo sano di vivere. Ed è importante mantenere quella connessione.
Dal tuo punto d’osservazione prevedi che il mondo sarà mai completamente vegan?
Certamente non avverrà durante la mia vita, ma posso cogliere un grande passo per allontanarsi dal consumo di carne. Per quanto riguarda il cambiamento generale verso la dieta vegan, riesco a individuare molte circostanze che si stanno per sviluppare in tempi brevi e renderanno il veganismo una scelta più attraente ed eticamente responsabile. Purtroppo sento che molti difensori di veganismo e vegetarismo sono spesso troppo fideistici. C’è bisogno anche di ottenere un ben più grande riconoscimento da parte delle lobby verdi e ambientaliste sull’effetto dell’industria globale della carne sul pianeta. Il movimento per i diritti degli animali è ora un movimento globale, e tutte le energie che si stanno svegliando vanno indirizzate nella direzione giusta, con strategie e campagne comuni. Penso che la vita sulla terra sia un processo evolutivo applicato non solo allo sviluppo biologico ma anche alla nostra crescita etica.

4 commenti:

  1. Libertà per Mel e tutti gli animali sotto tortura ...amiamo veramente gli animali se permettiamo che siano ridotti così?

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  2. Eheh, Alligatore con me sfondi una porta aperta. Ho sempre pensato che i diritti dei viventi fossero tutt'uno e che non si potesse separarli, perchè connessi.
    Non ritengo possible un mondo senza guerre che prosegua la tortura e lo sterminio dei non-umani.

    Sì, libertà per Mel e tutti gli animali sotto tortura!

    Un abbraccio caro ^_^
    Namastè

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  3. Io odio la crudeltà, comunque praticata.

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  4. Io pure Adriano...a tutto tondo!

    Notte buona ^__^
    Namastè

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