lunedì 5 luglio 2010

Nuovi poveri d’Italia: in giacca e cravatta. Metà della ricchezza solo al 10% degli italiani


La classe media italiana si sbriciola sotto i colpi della crisi: sempre più povera e sempre più distante da quelli che di soldi ne hanno in abbondanza. Metà della ricchezza del Paese va a un misero 10 per cento degli italiani. E i dati alla mano sono quelli della Banca d’Italia contenuti nell’indagine su “I bilanci delle famiglie italiane”.

Quindi ci sono pochi paperoni d’Italia che hanno in mano il benessere dell’intera penisola, possedendo il 45% del totale. Il tasso di diseguaglianza sociale rispetto alla distribuzione della ricchezza praticamente aumenta sempre di più: i ricchi hanno un reddito 12 volte superiore ai poveri, se come riferimento prendiamo il 10% più ricco e il 10% più povero.

Secondo il coefficiente messo a punto dall’economista Corrado Gini si può calcolare che, causa crisi, a stare peggio di noi sono il Messico, la Turchia, il Portogallo, gli Stati Uniti e la Polonia. Roma raggiunge quota 35, Varsavia 37, Washingotn 38, Libona 42, Ankara 43, Città del Messico 47. Per l’Italia la regione che si aggiudica la maglia nera è il Lazio con il 33,9 di coefficiente Gini, mentre la più virtuosa è il Friuli Venezia-Giulia.

Secondo Don Paolo Gessaga, fondatore della catena degli empori della Caritas “la povertà non è più “senza fissa dimora. È meno apparente, ma è più profonda”, come spiega al quotidiano la Repubblica. I poveri dei giorni nostri, racconta Gessaga, vanno alla mensa della Caritas anche “in giacca e cravatta

fonte: forumambientalista.

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