venerdì 9 luglio 2010

Come Chevron e Total finanziano la bomba atomica (e la dittatura) del Myanmar

LIVORNO. L'Ong EarthRights International ha presentato "Energy Insecurity: How Total, Chevron, and PTTEP Contribute to Human Rights Violations, Financial Secrecy, and Nuclear" un rapporto esplosivo che svela come le multinazionali petrolifere Total (Francia), Chevron (Usa) e e Pttep (Thailandia) abbiano dato, dal 1998, più di 9 miliardi di dollari alla dittatura del Myammar che li sta utilizzando per operazioni militari e probabilmente per realizzare la bomba atomica.

IlYadana Natural Gas Project sarebbe ormai la maggiore fonte di entrate del regime repressivo birmano. Il rapporto documenta come oltre la metà delle entrate totali del progetto, circa 5 miliardi dollari, sia finita direttamente nelle tasche della feroce giunta militare birmana, e prende in esame il rifiuto recente dalla società Yadana (Chevron) di rivelare i suoi pagamenti alla dittatura del Myanmar.

Per EarthRights International «Il finanziamento ha permesso al governo autocratico del paese di mantenere il potere e di perseguire un costoso programma di armamento nucleare illegale, mentre partecipa al commercio illecito di armi, in collaborazione con la Corea del Nord, minacciando l'equilibrio di sicurezza interna e regionale».

Il rapporto svela che i versamenti delle multinazionali petrolifere alla feroce cricca che governa il Myanmar sono effettuati su conti privati off-shore, dove i soldi «Potrebbero essere utilizzati per diversi scopi, compresa l'acquisizione illegale di tecnologia nucleare e armamenti balistici. Ciò fa seguito una relazione Eri del 2009 che ha indicato due banche offshore di Singapore come depositarie del maltolto dei generali birmani "da investimenti esteri tra cui il progetto del gas". Entrambe, la Overseas Chinese Banking Corporation (Ocbc ) e il Dbs Group, in precedenza avevano negato le accuse».

Il rapporto denuncia anche le gravi violazioni dei diritti umani legate al Yadana project, compresa la recente esecuzione extragiudiziale nel febbraio scorso di due abitanti di un villaggio della comunità etnica Mon nell'area attraversata dalla pipeline gasiera e confermato da EarthRights International. Il documento spiega come sia Total che Chevron abbiano evidenti responsabilità per questi ed altri gravi abusi dei diritti umani. Secondo EarthRights, che cita le testimonianze di residenti e rifugiati, «Questi abusi violenti sono stati commessi nel corso dell'ultimo anno da soldati dell'esercito birmano per garantire alle imprese la sicurezza del gasdotto».

EarthRights International aveva già tirato in ballo precedentemente Unocal Corporation (oggi Chevron) per la complicità in omicidi, stupri, torture e lavoro forzato all'epoca della r costruzione del gasdotto in Myanmar. Nel 2005, l'Unocal preferì pagare in maniera riservata i birmani che l'avevano accusata, poi la società è stata acquisita da Chevron.

Recentemente gli Stati Uniti hanno espresso forti preoccupazioni riguardo alla cooperazione della Corea del Nord con il Myanmar in vista di una presunta proliferazione nucleare. l norvegese a base di news group Democratic Voice of Burma Myanmar è stato detto cercando di costruire una bomba atomica. Secondo il gruppo norvegese Democratic Voice of Burma il Myanmar starebbe costruendo una bomba atomica con l'aiuto di Pyongyang e Pechino. La dittatura birmana si è limitata a dire che si tratta di voci prive di fondamento.

EarthRights ha richiesto alle multinazionali petrolifere di pubblicare i dettagli dei loro pagamenti ai leader del Myanmar: «E' arrivato il momento che la comunità internazionale si interessi del centro nevralgico dei generali birmani: le loro entrate del gas».

Total e Chevron hanno risposto che favoriscono la trasparenza, ma che non possono rendere pubblici certi dettagli e la multinazionale Usa ha scritto: «Chevron rispetta i diritti umani nelle comunità e nei Paesi in cui operiamo. La Controllata Chevron in Myanmar esercita la propria attività compatibilmente con le leggi e i regolamenti statunitensi», ma ha aggiunto che «obblighi contrattuali» le impediscono di pubblicare i dettagli dei pagamenti. EarthRights ha citato una dichiarazione della Total che riafferma l'impegno per la trasparenza e dei diritti umani, ma poi dice di essere tenuta a rispettare la volontà del Myanamar quando si tratta di mantenere riservati i pagamenti: «Total rispetta la sovranità dello Stato e si astiene dall'intervenire nel processo politico. Come risultato, la Total non può divulgare informazioni di tipo finanziario o contrattuale , se il Paese ospitante si oppone a tale divulgazione».

Quindi Total e Chevron rispettano la sovranità di una dittatura golpista, che reprime gli oppositori e massacra le sue minoranze e i monaci buddisti e prepara la bomba atomica.

fonte: http://www.greenreport.it/

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