martedì 6 luglio 2010

Iran: fermate la lapidazione di Sakineh!

di Teresa Scherillo (makia)

Potrebbe essere lapidata come prescrive la sentenza per adulterio, la donna iraniana, madre di due bambini, condannata a morte nel 2006.

È la denuncia lanciata alla Cnn da Mina Ahadi, capo del comitato internazionale contro la lapidazione e la pena di morte, chiedendo una campagna internazionale per cercare di fare pressioni su Teheran. «Ogni ricorso legale è stato esaurito, ormai è stato deciso, Sakineh Mohammadie Ashtiani potrebbe essere lapidata da un momento all’altro – ha detto la Ahadi – ed è per questo che abbiano deciso di iniziare un movimento pubblico molto ampio, solo questo può fare qualcosa».

CONFESSIONE ESTORTA - Secondo quanto prescrive il codice penale iraniano per la lapidazione, la donna dovrebbe essere sepolta fino al petto e colputa da pietre grandi abbastanza da provocarle ferite ma non ucciderla sul colpo, riporta Amnesty Internazional. La donna, ora 42enne, è originaria della città di Tabriz e nel 2006 è stata condannata per adulterio sulla base di una confessione ottenuta dopo aver subito 99 frustate, ricostruisce il suo avvocato difensore Mohammad Mostafei.

NESSUNA CLEMENZA - In un secondo momento la donna ha cercato di ritrattare, dichiarandosi innocente. In un ultimo, nel disperato tentativo di salvarsi, ha chiesto anche la clemenza della corte. Ma è stato tutto vano: la Corte Superma iraniana ha confermato la sentenza di morte per lapidazione nel 2007. La maggioranza dei condannati alla lapidazione in Iran sono donne.Molto spesso i prigionieri nel braccio della morte non vengono informati dell’esecuzione fino all’ultimo minuto. A volte, i loro avvocati non sono informati 48 ore prima, come previsto dalla legge iraniana.

fonte : www.giornalettismo.com_

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E' davvero difficile superare la retorica che vede oggi le donne belle e vincenti, per raccontare la realtà.

Diritti negati, vere e proprie persecuzioni, mutilazioni, obblighi religiosi, la donna è dovunque ed ancora prevaricata, violentata ed offesa...un poco meno che umana.
Dove vada benissimo come nell'occidente civile, comunque si inventano pretesti legali per giustificare la violenza maschile.
Dolore e vergogna, ho aderito , aderisco ed aderirò, ma la tristezza nel vedere il dolore delle donne è molta, perchè non passa, perchè ogni volta si inventa un pretesto per ripotarci indietro, per possederci, per usarci come oggetti di piacere e come schiave.

Namastè



3 commenti:

  1. Cara Rosa queste barbarie dovrebbero essere cancellate dal mondo, ma purtroppo non in tutti i paesi si usano stessi pesi e misure. E' uno schifo che si possa anche solo pensare una cosa del genere... Mi associo al tuo appello.

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  2. Benvenuto nel blog rospo!

    Grazie per l'appoggio.
    È sconcertante la sola idea che leggi e pratiche così inumane, possano essere associate e giustificate con dogmi religiosi...

    Un caro saluto
    Namastè

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  3. qusto insegna l'islam allora sono contento di essere cristiano vergona

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