domenica 17 ottobre 2010

Maggiani Chelli: ''Gravissima l'indennita' di disoccupazione d boss Ficarazzi''


17 ottobre 2010
 
Firenze. Mai avremmo potuto immaginare tanto:  “il Capo Mafia della famiglia di Ficarazzi” riceveva una indennità di disoccupazione di Euro 700 al mese...

...un  boss di “cosa nostra” al quale sono stati messi sotto sequestrato 3 milioni di Euro.
Per quello che ci è dato di conoscere è l’Ente Previdenziale INPS che paga direttamente le indennità di disoccupazione, quello stesso Ente che dal 2004 non trova il sistema di pagare la pensione subito a quei soggetti rimasti invalidi all’80% nella strage di via dei Georgofili a Firenze.
Invalidi che al momento della strage non lavoravano perché troppo giovani e che mai più potranno lavorare e per i quali la norma 206 del 2004 prevede la “pensione subito”.

Chiediamo al Governo un atto di responsabilità e di monetizzare subito i tre milioni di euro confiscati a Giovanni Trapani, di creare un Fondo per l’INPS dal quale poter attingere le risorse per erogare immediatamente le pensioni a quei ragazzi vittime di strage, che resi invalidi da “cosa nostra” spettano quanto di loro diritto.
Per uno Stato di diritto nel quale viviamo , quanto è avvenuto per Giovanni Trapani sotto gli occhi di tutti Enti previdenziali compresi, è quando di più vergognoso noi abbiamo assistito in questi 17 anni, tanti dalla strage di via dei Georgofili.
Cordiali saluti

Giovanna Maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili

L’affronto che le nostre vittime subiscono in questo momento è così grave, che non smetteremo di inviare comunicati alle agenzie e alla stampa tutta che si arroga il dovere di informazione, finchè non avremmo il massimo del ritorno.
Giovanni Trapani boss di Ficarazzi, non ha ricevuto  una indennità qualunque che ci farebbe infuriare ma nel modo giusto, il boss di “cosa nostra” ha ricevuto sotto gli occhi di tutti, una indennità di disoccupazione. Quella indennità che spetta a chi perde il lavoro e gli viene comunque riconosciuto un tantum che gli garantisca il diritto di andare avanti e poi appena possibile tornare a lavorare.
Un insieme di diritti, garantiti attraverso Giovanni Trapani alla mafia, ma negati a quelle vittime massacrate sotto il tritolo stragista ed eversivo del 1993.
La nostra rabbia è senza confini perché riteniamo che tanta ingiustizia la subiamo forse per soddisfare i capricci di chi ci odia e ci detesta solo perché siamo capitati sulla sua strada il 27 Maggio 1993.
Cordiali saluti

Giovanna Maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili

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