sabato 16 ottobre 2010

I poveri sono oltre 8 milioni


di Paolo Borrello

I poveri in Italia sono 8.370.000. Lo sostiene la Caritas in un rapporto realizzato insieme alla Fondazione Zancan. Non sarebbero quindi 7.810.000 come rilevato dall’Istat, istituto che ovviamente considera validi i propri dati. Un articolo de “Il Sole 24 ore” esamina la questione:
“In Italia avanza la povertà, più di quanto ammettano i dati ufficiali. Per la Caritas, braccio operativo della Cei, nel 2009 sono emersi ben mezzo milione di italiani poveri in più. Nel suo rapporto su ‘Povertà ed esclusione sociale’ la Caritas contesta i dati Istat che parlavano di una situazione stabile. Le persone che vivono al di sotto della soglia di “forte fragilità economica” sono 8.370.000 e non 7.810.000 come dicono i dati ufficiali: 560.000 persone in più (+3,7%).

Il rapporto – firmato anche dalla Fondazione Zancan – nega che siamo meno poveri come farebbero pensare i dati ufficiali del luglio 2010. Secondo la Caritas, l’affermazione dell’Istat si basa su calcoli che danno «un’illusione ottica». Inoltre alle stime sui poveri va aggiunto un 10%, quindi circa 800.000 italiani, di ‘impoveriti’, persone che pur non essendo povere hanno cambiato il proprio tenore di vita e vivono in ‘forte fragilità economica’. Di fronte alle accuse, l’Istat ha replicato precisando: «Utilizziamo una metodologia approvata dalla Commissione di Indagine sull’esclusione sociale di cui la stessa Caritas fa parte».
Secondo lo studio la povertà si conferma un fenomeno del Sud, delle famiglie numerose o monogenitoriali, di chi ha bassi livelli di istruzione. Inoltre «sempre più famiglie, in cui uno o più membri lavorano, sono povere». Ecco alcuni dati che confermano questa situazione: nel 2009 il credito al consumo è sceso dell’11%, i prestiti personali del 13% e la cessione del quinto a settembre 2009 ha raggiunto il +8%.
E negli ultimi due anni si registra anche un aumento medio del 25% del numero di persone che si rivolgono alla Caritas per chiedere aiuto. Questo aumento interessa in egual misura tutte le regioni d’Italia. Tra questi utenti, cresce del 40% la presenza di italiani. Il rapporto fa riferimento ai segnali di tendenza provenienti dagli oltre 150 osservatori diocesani delle povertà e delle risorse dell’associazione presenti su tutto il territorio nazionale. Le persone che si rivolgono alla Caritas sono sempre meno singoli individui e sempre più interi nuclei familiari: particolarmente vulnerabili le persone di mezza età, i separati e i divorziati, le donne sole con figli, i precari, i licenziati, le famiglie monoreddito. Si stima che circa un milione di persone beneficiano ogni anno dell’intervento dei centri ascolto Caritas…”.

Il fatto che i poveri siano 500.000 in più o in meno, a mio avviso, non cambia molto la situazione. Comunque sono troppi. E il loro numero dimostra che la crisi economica ha colpito e colpisce duramente anche l’Italia. Questa realtà non è riconosciuta da tutti. E ciò, purtroppo, ha ostacolato l’attuazione di una politica economica che non si basi esclusivamente sul contenimento del disavanzo pubblico, ma che favorisca anche lo sviluppo economico e soprattutto la crescita dell’occupazione.

Nessun commento:

Posta un commento

La moderazione dei commenti è stata attivata. Tutti i commenti devono essere approvati dall'autore del blog.
Non verranno presi in considerazione gli interventi non attinenti agli argomenti trattati nel post o di auto-promozione.

Grazie.