martedì 12 ottobre 2010

Francia, riforma delle pensioni: quinto giorno di sciopero

 
 
Sarkozy sfida il muro storicamente invalicabile dei sindacati francesi, che annunciano lo sciopero a oltranza
Quinto giorno di sciopero in Francia. Quello che è stato finora un conflitto sulla riforma delle pensioni diventa ora vero e proprio scontro e questo sarà con ogni probabilità il primo della paralisi a oltranza dei mezzi di trasporto, uno scenario già vissuto dai francesi 15 anni fa. Il presidente Nicolas Sarkozy, che proprio ieri ha toccato il punto più basso nei sondaggi di popolarità, ha puntato tutto su questa riforma che punta a innalzare l'età minima per smettere di lavorare senza che la pensione ne venga penalizzata. A riformare le pensioni, però, non c'è riuscito mai nessuno in Francia e Sarkozy sogna di rilanciare la sua presidenza, in vista delle elezioni del 2012, proprio con un salto dal trampolino più difficile. L'articolo più contestato, quello che innalza da 60 a 62 l'età minima per andare in pensione senza rimetterci sulla mensilità, è già stato approvato anche in Senato ed entro fine settimana si concluderà l'esame del testo. Entro fine mese l'intera riforma dovrebbe essere adottata dal Parlamento. Ed è proprio l'accelerazione dell'iter che ha spinto i sindacati a irrigidire le loro posizioni e da oggi, quinto giorno di sciopero e manifestazioni (il quarto in un mese), tutto è possibile. I treni saranno quasi fermi, a eccezione dei Tgv destinati all'Europa del nord; la metropolitana parigina va a intermittenza e quella di altri importanti centri del paese subirà gravi interruzioni. E sono tutti scioperi definiti ad oltranza. A preoccupare è l'adesione di un altro settore strategico, quello delle raffinerie, dove una paralisi dei depositi fa temere una penuria di carburante. Il sindacato è forte perché sostenuto dalla gente. Un sondaggio Ifop dice che 7 francesi su 10 ritengono che lo sciopero di oggi sia giusto, anche se soltanto 3 su 10 "auspicano" blocchi a oltranza. Il governo non sembra tentennare, anche se teme la paralisi ed è infastidito dall'adesione degli studenti alle manifestazioni: "Sono tentativi irresponsabili di chi vuol mettere in pericolo i liceali, manifestare in piazza è pericoloso", ha detto con toni un po' "ancien regime" il ministro dell'Educazione, Luc Chatel. Oggi, a Parigi, è prevista un'altra giornata di sole e i sindacati scommettono su una manifestazione-record.

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