martedì 5 ottobre 2010

Il primo sbarco di migranti nel Lazio dimostra il fallimento dei respingimenti

fonte: Gli Italiani

Mentre si è apriva a Strasburgo la sessione autunnale dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa con il via libera al dibattito, richiesto con procedura d’urgenza, sul delicato tema dei Rom, sbarcavano questa mattina sul litorale della costa di Latina alcune decine di immigrati clandestini. Un peschereccio di 15 metri, in legno con scritte in arabo, si è arenato sulla spiaggia ed è stato avvistato da un pescatore che ha allertato immediatamente i Carabinieri. Una decina di persone sono state fermate dai militari a terra e gli stessi calndestini hanno riferito che erano diverse decine a bordo del peschereccio. I Carabinieri, la Guardia di Finanza e le motovedette della Guardia Costiera sono impegnati nelle ricerche in mare e a terra degli altri clandestini sbarcati ed un elicottero della finanza è pronto a intervenire per perlustrare un ampio tratto di mare davanti al litorale di Latina perché si teme che non sia l’unico battello con migranti a bordo nel Tirreno.

«Assistenza sanitaria, supporto psicosociale, mediazione culturale in lingua araba. Sono queste le attività che i volontari della Croce Rossa Italiana di Latina, attivati dalla Prefettura, hanno messo in campo per assistere il gruppo di migranti sbarcato questa mattina sul litorale». Lo ha comunicato, in una nota, la Croce Rossa Italiana. «La notizia dello sbarco di migranti, tra cui anche alcuni minorenni, in provincia di Latina ci deve far riflettere: le rotte dell’immigrazione stanno cambiando ed è un fenomeno che va analizzato, compreso e non sottovalutato. La Croce Rossa Italiana, come sempre, sta facendo la sua parte, aiutando i più vulnerabili senza alcuna distinzione: anche oggi ci siamo subito attivati nell’assistenza ai migranti con i nostri volontari che voglio ringraziare per l’ottimo lavoro», ha dichiarato il Commissario straordinario di Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca.
Fin qui la cronaca. Quello che si è verificato oggi è il primo segnale di modificazione delle rotte che dal Nord Africa, e in particolare dalla Libia, portano alle nostre coste. E dimostra che la politica dei respingimenti, con tutto quello che ha significato anche in termini di possibile violenze e negazione di diritti umani, ha fallito. Le rotte si spostano soltanto. Anche perché è ormai evidente che si trattava di un escamotage assolutamente irrealistico vista la natura del partner degli accordi bilaterali sui respingimenti in mare nel Canale di Sicilia. La Libia.
C’è anche da dire che suscita allarme anche il luogo di questo sbarco, quel tratto di costa limitrofo al più grande mercato ortofrutticolo d’Italia, Fondi, con tutta la sua storia di penetrazioni di camorra, Cosa nostra e ‘ndrangheta. E anche la vicinanza a quel Litorale Domizio regno indiscusso dei Casalesi. Un luogo in cui la Terra dei fuochi si trasforma nella Terra dei nuovi schiavi.

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