sabato 25 settembre 2010

L’inceneritore? Come una sacher per un diabetico o un obeso.

fonte: www.luigiboschi.it

Ma il vero inceneritore siamo noi! Una dipendenza da consumi e stili di vita devastanti. Togli la sacher, ma restano le patologie.

Incontro al Paganini sull'inceneritore. Il mio plauso a chi ha sostenuto economicamente l'iniziativa: "Farmacia dell'Annunziata". Questo al di là del sì o del no, ma  per aver permesso di organizzare un incontro pubblico documentato sul tema ambientale e sullo smaltimento rifiuti. Ancor più interessante sarebbe stato se vi fosse stato un confronto scientifico sulle tesi contrapposte. Nei Teatri e negli Auditorium si dovrebbero dibattere le scelte strategiche della polis circoscritte invece nelle segrete Giunte e nei ridicoli Consigli Amministrativi, una parodia democratica.

Ma il vero inceneritore siamo noi! La nostra dipendenza da stili di vita e consumi devastanti!
Noi che ce ne freghiamo della fonte della vita; noi che trattiamo la natura senza riguardo; noi che ce ne sbattiamo degli allevamenti intensivi, dei mattatoi; noi che facciamo finta di non sapere cosa avviene con la vivisezione; noi che consumiamo di tutto senza chiederci se è necessario, come è imballato, cosa ci sta dietro e dentro! Noi che deridiamo l'etica dei consumi, allettati dalle coreografiche vetrine, dalla libido dell'apparenza. Noi che abbiamo mitizzato alcol, fumo, droghe. Noi pronti ad assumere e strapagare ogni tipo di veleno... ad offrirlo per ospitalità!... non importa se nuoce. Noi disposti ad annullare ogni virgulto di talento, di ingegno, per la stupida ripetizione e il dopo lavoro! Noi pronti ora a fare le "barricate" contro una tecnologia che ripropone solo noi stessi. Perché non le facciamo per sconfiggere la nostra stupidità, i nostri comodi, le nostre ingiustizie? Perché non sappiamo fare le barricate contro chi abusa delle forme più deboli di vita? Perché non le ergiamo contro le devastazioni delle fazioni ideologiche?

Noi disumani che ci mostriamo umani quando è in gioco qualcosa che non rientra tra i nostri comodi e piaceri... eppur da questi è indotto. Ma come non c'è una pillola contro gli effetti da inceneritore? Eppure ci deve essere... ce n'è una per ogni tipo di esigenze?
L'inceneritore è quel che ci meritiamo. E' l'anello mancante che chiude il cerchio!... "Avanti con l'inceneritore per chiudere nel nostro territorio il ciclo dei rifiuti" dice anche il nostro illuminato Presidente Bernazzoli (PD), provenienza sindacale, intimo con il D.G. Cesare Azzali (UPI), nella sua lapalissiana visione!!
E' la conseguenza del nostro ciclo mortifero. E' la nostra immagine ingrandita di cosa siamo capaci di bruciare. E ci fa schifo!!... giustamente.
Come non ricordare Bosch che dipinge la nostra specie mostruosa: ecco l'umanità che strazia il giusto, ecco la specie delirante che nella sua abietta razionalità distrugge il mondo e massacra l'agnello di Dio. Che annienta l'umile, l'indifeso, l'ultimo. Bosch dipingeva la realtà nuda e cruda come la vedeva, e vedeva gli uomini nella loro forma originaria. Quelle creature mostruose non erano un prodotto dell'immaginazione del pittore fiammingo, ma la forma autentica dell'anima depravata, corrotta che è occultata dall'apparenza del corpo.
E' triste infatti leggere nel documento distribuito dal Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti e Risorse: "Salviamo il futuro della food valley". La Food valley non esiste più!!... se mai è esistita. Una delle aree più inquinate d'Europa!! E se c'è, il suo futuro, non è quello da voi descritto. La vocazione agroalimentare di Parma: "esporta nel mondo prodotti di eccellenza quali il Parmigiano-Reggiano, il Prosciutto, il Culatello..."
Vi rendete conto del controsenso? Di cosa anche voi proponete? Ma qualcuno ve lo ha detto che cosa generano questi prodotti? Le conseguenze di questa filiera della morte? Le implicazioni etiche? Che cosa producono sotto l'aspetto ambientale, sociale, economico, salutistico?
Occorre coerenza altrimenti l'inceneritore è solo l'ovvia conseguenza... Perché noi siamo gli inceneritori di vita, risorse e ricchezza!
Chi può non concordare con il principio di riutilizzo e riciclo? Nella decomposizione naturale? Nel divieto di prodotti non ecocompatibili o non biodegradabili? Perché non si vietano alla fonte anziché guardare l'infestante foce? Sono anni che me lo chiedo ma il legislatore sembra disattento? Qualche interesse di lobby, posti di lavoro... Il cambiamento di un sistema non è indolore. Il problema per il cambiamento sono gli occupati non i disoccupati! Sono loro che sostengono, anche inconsapevolmente, questo violento, nefasto e mortifero sistema. Disposti a tutto! Come gran parte degli imprenditori... per il profitto. Siffatto è il genere umano si direbbe... predisposto a zombi... e questo è il mercato bellezza!!
Ma l'occupazione è dei luoghi non delle persone. Non esiste!! Una categoria da prigionia psicologica. Semmai si è impegnati in qualcosa o con qualcuno. Esiste infatti l'esercizio del sé che in molti hanno dimenticato e tralasciato per dedicarsi al niente! E così si perde la libertà e si diventa occupati da qualcosa o qualcuno.
Ho visto la separazione manuale dei rifiuti della Vedelago. Chi è disposto, se non dei disperati, a sottoscrivere un contratto di lavoro per dieci anni su quei nastri di smaltimento rifiuti? O a fare il porta a porta? Qualcuno dei relatori? O si preferisce lasciare il posto a qualche extracomunitario... perché noi abbiamo altro da fare?
Io vorrei essere autosufficiente. Perché devo chiedere ad altri di fare ciò che io non vorrei fare?
Vorrei invece essere autonomo perché rientra nel mio ciclo vitale. Vorrei autodistruggere, per esempio, i miei resti biologici direttamente in casa attraverso il tritarifiuti con scarico direttamente in fogna. D'altra parte è solo una parte di ciò che non metabolizzo con la digestione ed espello con le mie scorie biologiche. Lo smaltimento sarebbe trasformato in fango primario e fango attivo negli impianti di depurazione biologici che esistono al termine di tutte le fognature, e inviato al digestore anaerobico per essere trasformato in biogas o al co-compostaggio con altre componenti per realizzare un compost di qualità. Perché questo da anni non viene preso in considerazione? Le fogne non reggerebbero? Aumentatele!! Così come avete rotto tutta la città per il teleriscaldamento.
L'inceneritore è l'ovvia conseguenza di un sistema che ha rotto con la decomposizione naturale, ma alimenta rifiuti. I rifiuti sono la nostra impronta storica dell'era industriale!! Così come gli Egizi lasciarono le Piramidi, noi lasceremo le Ecoballe! E capannoni osceni!! E' la civiltà del rifiuto!
Un critico d'arte chiese a Bacon: "Perché tanta violenza nei suoi quadri?"
Rispose: "Guardi la bistecca nel suo piatto!"
Paolo Ricci: "Bacon sembra dire nei suoi ritratti: ecco chi siete, natura incerta, piegata, piagata, contorta, senza fondamenta, intrisa di malevolenza ideologica. Natura sfuggevole, non definibile, uno sgorbio che nulla ha di apollineo o di ellenico. Esseri sgraziati, deformi che si manifestano nella loro disperata, precaria, finitezza. Niente di aulico o grandioso, ma scomposto agitarsi di corpi in un pulviscolo abbandonato negli spazi siderali, nel vuoto del silenzio di Dio, nel grembo di un incomprensibile mistero. Obbrobri appesi a croci o rivoltati su tavole, espressioni del sommo scandalo e dell'eterno abbandono".
Qualcuno poi può spiegarmi come mai chi consuma solo frutta, vegetali, cerali e legumi, non possiede auto, si muove a piedi o in bicicletta, usa prodotti ecocompatibili e biodegradabili, ha scelto una vita minimalista, non incentiva la spesa sanitaria con inutili farmaci, non si presta ai predatori di turno, sia deriso ed emarginato e venga pure vessato dalla comunità allo stesso modo di chi produce uno scempio? E' questa la socialità? Come non riconoscere la verità dipinta da Bosch e Bacon... e disperati ritrovarsi nell'urlo di Munch
(Parma, 25/09/2010)

Luigi Boschi

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