venerdì 24 settembre 2010

«Pericolo acqua alta»

tratto: www.terranews.it
 
Valerio Ceva Grimaldi
 
MILANO. Dopo le ultime esondazioni del Lambro e del Seveso, causa maltempo, la città ha subito gravi danni. Allagati sottoscala e stazioni della metro. Il geologo Caniparoli: «La falda sta risalendo. Andrà sempre peggio».
 
Cantine e garage allagati, strade invase dalla melma, sottoscala inagibili. In alcuni punti anche mezzo metro d’acqua, registrato appena sabato scorso. E Milano, ad ogni forte pioggia che ingrossa e fa esondare i fiumi Lambro e Seveso, che attraversano la città e il suo hinterland ingabbiati in canali di cemento e talvolta soverchiati dall’urbanizzazione, va in tilt. Una routine che va avanti da tempo, e causa sempre più danni. Il geologo Riccardo Caniparoli ha un’idea precisa: «Finché non si deciderà di fare i lavori pubblici seguendo le leggi della natura e non quelle economico-finanziarie, del mercato, andrà sempre peggio». E l’ultimo, confermano i metereologi, non è stato nemmeno un evento piovoso eccezionale.

Perché il capoluogo lombardo è sempre più esposto a fenomeni di questo genere?
A Milano, e non solo a Milano, è stato cementificato e impermeabilizzato eccessivamente il suolo. Poi, ci si è messa la graduale dismissione delle industrie che prelevavano l’acqua dal sottosuolo facendolo abbassare lentamente. In questo modo si abbassavano la falda e il suolo. Così, quando l’acqua è risalita, arrivando alla stessa quota che aveva prima dell’industrializzazione, ha allagato zone prima non esposte. E ogni volta che piove è un disastro. Per dare un’idea: una pioggia di 10 minuti ad un’intensità di 20 litri per ogni metro quadrato si produce uno scarico d’acqua nelle fogne di duecento metri cubi per ettaro impermeabilizzato. Non esiste una rete fognaria in grado di smaltire tanta acqua in così poco tempo. E la mancanza di vegetazione, che funge anche da ombrello, rende ancora più grave il problema.

A Milano sono in corso anche i lavori per la metropolitana. Possono essere una concausa del problema?
Assolutamente sì. è un problema di impostazione metodologica nella scelta del tracciato, che non può dipendere da un’esigenza funzionale del tipo “così la tratta è più corta” o addirittura secondo logiche speculative. Bisogna rispettare le leggi della natura, garantendo la compatibilità ambientale dei lavori. Gira e volta la natura si riprende ciò che tu scegli di toglierle: è il principio dell’entropia.

Insomma: continuando così più piove e più s’allaga?
Proprio così. A Milano, peraltro, la dimostrazione di ciò che sto dicendo è confermata dalla voragine che si è aperta in zona Niguarda, proprio nei pressi del cantiere della M5. Qui il fiume d’acqua si è riversato direttamente nelle gallerie del metrò in costruzione.

Con quali pericoli ulteriori?
Le gallerie delle metropolitane vengono scavate da una grande “talpa”, che però può solo andare avanti. Non può tornare indietro, perché la sezione della galleria che viene costruita alle sue spalle è più bassa del macchinario stesso. Tanto è vero che, al termine dei lavori, per tirare fuori questo “mostro” di acciaio bisogna solo tagliarlo a pezzi. E quando si scavano i tunnel nel sottosuolo, il cono della proiezione in superficie crea ancora subsidenza. Così si abbassa il suolo, ma non la falda. E, quindi, guai se il livello dell’acqua dovesse salire troppo. Potrebbe causare un disastro.

3 commenti:

  1. MIlano...ancora oggi sta facendo i conti con l'esondazione del Seveso, ma esistono responsabilità, precise e ciò che accade non è causuale avulso da motivazioni di fondo. Dietro ci sono scelte precise...orientamenti, visioni della città e del suo sviluppo. Investimenti napoleonici. Oggi per diventare sindaco di Milano .........basta un marito petroliere ed una discreta paccata di denaro, non serve più d'essere inserito nella vita e nella storia della città...Milano è schiava d'interessi giganteschi, che oggi ruotano attorno all'expò. Come sempre, come in tutte le cose però la speculazione selvaggia trova la propri estrinsecazione in oscenità senza limite. Milano è in mano a speculatori e politici senza scrupoli...Pronti a monetizzare e rendere Businnes qualsiasi cosa. Milano rischia di affondare sotto il peso della sua immoralità del suo pressapochismo etico oltre che sotto i gli errori di strategia e di visione della città dei suoi sindaci. Milano la citta dove la mafia non esiste, ma dove tutti gli investimenti della Mafia trovano terreno fertile. Milano ha bisogno di un segno di discontinuità, di una rottura di sequenza...di un vero profondo rinnovamento. Io sici sono nato a Milano e ci ho vissuto trent'anni...e voglio dirlo, arrivando da fuori sisente e si vede la puzza del marciume, per chi non ci viva è palpabile , visibile e misurabile il cambiamento peggiorativo che c'è stato in questi anni. Milano fredda come il chiaccio, morta dentro, Milano d'affari e cocaina. Milanno della moda ,ms senz'anima, Milano senza popolo, milano fatto di pendolari...Milano dell'espulsione delle periferie...Milano sommersa dalla sua noncuranza(giandiego)

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  2. Milano...ancora oggi sta facendo i conti con l'esondazione del Seveso, ma esistono responsabilità, precise e ciò che accade non è casuale avulso da motivazioni di fondo. Dietro ci sono scelte precise...orientamenti, visioni della città e del suo sviluppo. Investimenti napoleonici. Oggi per diventare sindaco di Milano ............basta un marito petroliere ed una discreta paccata di denaro, non serve più d'essere inserito nella vita e nella storia della città...Milano è schiava d'interessi giganteschi, che oggi ruotano attorno all'expò. Come sempre, come in tutte le cose però la speculazione selvaggia trova la propria estrinsecazione in oscenità senza limite. Milano è in mano a speculatori e politici senza scrupoli...Pronti a monetizzare e rendere Businnes qualsiasi cosa. Milano rischia di affondare sotto il peso della sua immoralità del suo pressapochismo etico oltre che sotto i gli errori di strategia e di visione della città dei suoi sindaci. Milano la città dove la mafia non esiste, ma dove tutti gli investimenti della Mafia trovano terreno fertile. Milano ha bisogno di un segno di discontinuità, di una rottura di sequenza...di un vero profondo rinnovamento. Io ci sono nato a Milano e ci ho vissuto trent'anni e passa..e voglio dirlo, arrivando da fuori si sente e si vede la puzza del marciume, per chi non ci viva è palpabile , visibile e misurabile il cambiamento peggiorativo che c'è stato in questi anni. Milano fredda come il ghiaccio, morta dentro, Milano d'affari e cocaina. Milano della moda ,ma senz'anima, Milano senza popolo, Milano fatta di pendolari...Milano dell'espulsione delle periferie...Milano sommersa dalla sua noncuranza(giandiego)

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  3. Abitavo vicino alla zona esondosa, a volte quando volevo andare a casa in macchina i vigili mi chiedevano la patente nautica per farmi passare!

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