martedì 28 settembre 2010

Maroni dà i numeri e vuole espellere anche i cittadini comunitari

fotografie di Marco Stefano Vitiello

fonte: www.gliitaliani.it

Gli stranieri irregolari sono scesi “da circa 10mila a mille” in due anni e “regolari passati invece da 2032 nel 2006 a 1037 nel 2010”.
Questi i numeri forniti dal ministro leghista Maroni, che ha parlato di un piano di intervento “che funziona e dà buoni risultati”.
“Vogliamo continuare a completarlo – ha precisato al termine del vertice in Prefettura a Milano – perchè vogliamo dare un segnale molto netto in vista di scadenze importanti come quella del prossimo anno con l’allargamento dell’area Schenghen probabilmente alla Romania”. Secondo Maroni, a Milano inoltre, con la firma del “Patto per la sicurezza” due anni fa, “è partita l’iniziativa di intervento sui campi nomadi abusivi per dare una sistemazione a un fenomeno che nessuno aveva gestito fino ad allora”.



“A Milano è nato un modello di intervento che poi abbiamo esteso a Lazio, Campania, Veneto e Piemonte con la nomina di Commissari per l’emergenza nomadi, che ci ha consentito di intervenire su realtà degradate definendo piani che progressivamente stanno portando alla eliminazione dei campi abusivi e alla sistemazione di chi può stare in condizioni decorose”. “Impostazioni, ha detto il ministro, che sono state applicate anche da altri Paesi come la Francia”.


È necessario, secondo Maroni, che l’Italia si doti degli “strumenti” per attuare la direttiva europea sull’espulsione dei cittadini comunitari. “La direttiva europea del 2004 - ha spiegato Maroni dopo il vertice sulla questione rom in Prefettura – dice che poter stare stabilmente in un Paese membro il cittadino europeo deve avere un lavoro, un reddito e un’abitazione, se non li ha può stare 90 giorni e non oltre”.


“Oggi non abbiamo gli strumenti per dare esecuzione a questa direttiva – ha poi aggiunto – e io proporrò al Governo e al Parlamento che ci vengano dati e in particolare che sia prevista la possibilità di espellere anche i cittadini comunitari che non hanno i requisiti”. Il ministro ha quindi ricordato che “rigore, accoglienza e integrazione di chi può stare”, sono le linee guida delle azioni intraprese per far fronte alla questione dei rom.

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