venerdì 12 novembre 2010

Brescia, protesta sulla gru. Sajad sta male, la questura vieta invio medico sulla struttura



Niente più mezzi di comunicazione e pressioni in aumento per mettere fine alla protesta
 

Angelo Miotto
Sulla gru fa freddo, le temperature si abbassano. E Sajad sta male, ormai da un paio di giorni. Pachistano della zona di Guajarat, 27 anni, un master in lingue, non vede la famiglia da 3 anni, da quando è arrivato in Italia. Già nelle scorse ore la sua sagoma non si scorgeva, febbricitante. Oggi lo hanno visto seduto al sole, forse sta un po' meglio. Ma un medico non lo può vedere. Anzi sì, stando alle parole dell'ormai noto vice questore di Brescia Emanuele Ricifari, immortalato in un video in cui chiede ripetutamente di caricare un gruppo di persone del tutto pacifiche.
Se vuole un medico, avrebbe detto il funzionario, che scenda e verrà visitato.
Il problema è che, oltre all'incredibile caso di omissione di cure mediche, anche se anche Sajad accettasse di scendere, non è chiaro se sia in condizioni fisiche di farlo. Soprattutto da una gru e da quell'altezza.
Fonti contattate sotto la gru, fra chi in tutti questi giorni cerca di fornire i minimi aiuti necessari alla sopravvivenza dei migranti che lottano contro le truffe della sanatoria, aggiungono particolari sullo stato di pressione che le autorità prefettizie e di polizia stanno adoperando per mettere fine alla protesta. Pressioni familiari, con appelli e con interventi degli affetti capaci di esercitare emozione, nessun contatto, almeno fino a ora, con avvocati, mezzo quartiere blindato e il taglio dei mezzi di comunicazione. Niente più pile cariche per i cellulari, ai migranti sulla gru rimane una radio, ma chi manda messaggi non è nemmeno certo che in realtà il messaggio arrivi forte e chiaro.
Il cibo che viene portato dalla Caritas viene in parte scartato dagli stessi migranti, che sono entrati in uno stato di continua allerta e temono che il cibo sia in qualche maniera manipolato. E così si nutrono di alimenti in scatola o preconfezionati.
E' sceso oggi dalla gru Papa, disoccupato, 20 anni, cittadino senegalese che vive a Brescia da cinque, con i genitori. Il ragazzo, che era salito insieme ad altri migranti sulla gru nel cantiere della metropolitana di brescia, non sarà arrestato. Lo ha spiegato la questura precisando che la sua posizione, a differenza di quella dell'immigrato indiano sceso per primo, è al vaglio. La sua richiesta d'emersione dal sommerso è ancora in itinere. La stessa posizione, è stato spiegato sempre oggi, è anche quella dell'immigrato marocchino che si trova sulla gru. Oltre a quest'ultimo vi sono poi due pachistani e un egiziano.

2 commenti:

  1. E' una cosa straziante, e mi sembra che l'informazione tutta non curi molto questa notizia.
    Siamo arrivati a dei livelli talmente disumani che non so più cosa pensare.
    Non so più nemmeno se la politica serva a qualcosa, ormai: il livello di coscienza è bassissimo.
    Ci indignamo, parliamo poco, scriviamo tanto, facciamo niente.
    Quelli che fanno, in genere, sono tre gatti, a volte incattiviti più del sufficiente, bollati generalmente come violenti e facinorosi. Per forza, sono tre! Falli anche stare tranquilli! E ne toccano anche dalle forze dell'ordine, e tutto si trasforma in tafferugli violenti dove si salvi chi può.
    Non si può andare avanti così, non so quale ma ci vuole un cambiamento.
    L'alternativa è continuare a fare quella poca attività militante che uno può fare (già dato).

    Mia figlia ha 23 anni, brava bella e intelligente e anche ganza: non compra mai un quotidiano, non si mobilita mai, è genericamente libertaria e schierata ma il suo contributo è scarso.

    Vai, qualche cosa l'ho detta.

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  2. @ il giardino di enzo-
    Straziante sì e profondamente ingiusto, che dei ragazzi che vogliono essere regolari e che già lavorano, che addirittura pur avendo capacità superiori accettano un lavoro duro e pesante...eppure tutto questo non basta, in questo paese esiste, strisciante una sorta di rancore nei confronti degli stranieri, in quanto tali.
    Dal mio punto di vista tutto questo è incomprensibile...stiamo parlando di altre anime, di fratelli...
    E poi vogliamo anche parlare del fatto che l'INPS è in attivo grazie al lavoro degli immigrati? Nello specifico poi del lavoro di cantiere ...molto poco sarebbe possibile senza di loro...e in cambio?
    Poco o nulla, nemmeno il rispetto.

    Abbraccio grande ;-)
    Namastè

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