martedì 2 novembre 2010

Interagire senza il movimento egoico

 Parole dalla quiete di Eckhart Tolle.

“Fino a che è l’ego a dirigere la vostra vita la maggior parte dei vostri pensieri, emozioni ed azioni provengono dal desiderio e dalla paura. Nelle relazioni, o volete qualcosa dall’altra persona oppure ne avete paura.
Quello che volete dall’altro può essere piacere o guadagno materiale, riconoscimento, lodi o attenzione oppure un rafforzamento del vostro senso del sé attraverso il confronto e lo stabilire che siete, avete o conoscete più dell’altro.
Quello di cui avete paura è che succeda l’opposto e che sia l’altro che in qualche modo diminuisca il vostro senso del .
Quando fate del momento presente il punto focale della vostra attenzione – invece di usarlo come un mezzo per un fine – andate al di là dell’ego ed al di là della compulsione inconscia di usare le persone come mezzo per un fine, intendendo per fine la valorizzazione di se stessi alle spalle degli altri.
Quando date la vostra completa attenzione a qualsiasi persona con la quale state interagendo, togliete passato e futuro dalla relazione, fatta eccezione per le cose pratiche. Quando siete totalmente presenti con qualsiasi persona incontrate, allora lasciate andare l’identità concettuale che avevate fatta per loro, la vostra interpretazione di chi essi sono e di cosa hanno fatto nel passato – e siete così in grado interagire senza il movimento egoico di desiderio e di paura. L’attenzione, che è vigile quiete, è la chiave.
Come è meraviglioso nelle vostre relazioni andare oltre il volere e l’aver paura. L’amore non vuole nulla né ha paura di nulla.

[...]
Ogni volta che incontrate qualcuno, non importa quanto breve sia l’incontro, riconoscete il suo essere, dandogli la vostra completa attenzione? O lo riducete a un mezzo per un fine, ad una mera funzione o ad un ruolo?
Quale è la qualità della vostra relazione con la cassiera al supermercato, con il guardiano del parcheggio, con il meccanico, con il «cliente»?
Un momento di attenzione è sufficiente. Come li guardate o li ascoltate, c’è una quiete vigile, forse solo due o tre secondi, forse di più. Questo è abbastanza perché possa emergere qualcosa di più reale dei ruoli che giochiamo di solito e con cui siamo identificati.
Tutti i ruoli sono parte della coscienza condizionata che è la mente umana.
Quello che emerge attraverso l’atto di attenzione è l’incondizionato, chi siete voi nella vostra essenza, al di là del vostro nome e della forma che avete. Non agite più come da copione, diventate reali.
Quando quella dimensione emerge dalla vostra interiorità, attira anche la stessa dimensione dall’interiorità dell’altra persona”.




2 commenti:

  1. Intraprendo questo percorso da un po' di tempo, come già accennai qui.
    Ogni tanto "scivolo", sto ancora cercando la mia posizione eretta, a volte la mia fragilità emerge, ma non demordo.
    L'ultima frase è vera e bellissima.
    Quando leggo il tuo Namastè... come tornerei in India, quanta luce ho visto là.
    Namastè e buone cose

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  2. @il giardino di enzo-
    Ti capisco amico mio, capita di "scivolare", ma la cosa fondamentale è riuscire a rialzarsi subito e ritrovare la centratura e l'equilibrio no?

    Hai ragione, l'India è davvero una terra ricca di Luce e di Energia...

    Abbraccio di cuore
    Namastè

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