martedì 5 aprile 2011

Latte da mucche ogm, ecco perché è dannoso di Simona Capogna (vicepresidente Vas)

tratto da: Terra

La notizia delle 300 mucche geneticamente modificate dall’Università cinese per produrre latte simile a quello materno, pubblicata dapprima sul Public Library of Science One, ha fatto il giro del mondo. Questo nuovo prodotto biotecnologico è probabilmente quanto di più inutile e dannoso potesse venir fuori dalle inesauribili menti degli scienziati contemporanei. Vediamo perché è un’“invenzione” inutile. Innanzitutto a differenza di quanto si creda tutte le mamme hanno il latte (tranne una percentuale irrisoria). Le basse percentuali di allattamento al seno sono causate dalle pressioni delle lobby delle aziende e dall’incapacità dei sistemi sanitari di supportare le neomamme. Esistono poi riserve di latte (conservate in appoapposite “banche”) e sostituti naturali del latte materno (quale quello d’asina) che potrebbero essere utilizzati per nutrire senza rischi i neonati, nei pochissimi casi in cui ce ne fosse (davvero!) bisogno. Ed ecco perché è un’“invenzione” dannosa. Ogni animale produce un latte adatto alla sua specie.


Quindi, il latte materno è il più appropriato al bambino che nasce e che cresce. Tale prodotto è eccezionale perché la sua struttura e la sua composizione si modifica non solo nel corso del tempo, ma addirittura durante la giornata (le poppate del mattino sono diverse da quelle serali, ad esempio…). Contiene componenti bioattivi, immunoglobine, lattoferrina, lisozima, antiossidanti naturali, nucleotidi, mentre ha una bassa percentuale di sali minerali (rispetto a quello vaccino!) che non appesantiscono troppo il lavoro dei reni. Pensare di introdurre un paio di proteine nel latte vaccino e affermare di essere arrivati a produrre un alimento complesso come il latte materno è una vera idiozia! Tutte queste considerazioni, poi, non tengono conto di quanto l’allattamento al seno influisca sul rapporto di amore e di fiducia reciproca tra madre e figlio.

Bisognerà capire quanto le previsioni ottimistiche degli scienziati cinesi (“arriverà presto sugli scaffali”) siano realistiche. Quante mamme saranno disponibili a nutrire i propri figli sapendo che essi faranno da cavie per l’industria biotecnologica? E se anche il latte, una volta testato risultasse “buono”, quante mamme vorranno acquistare un prodotto eticamente problematico, quale quello derivato da animali clonati e dalla loro progenie? Non bisogna, infatti, dimenticare che la clonazione è una tecnica assolutamente poco efficace per creare copie geneticamente identiche di animali: nella maggior parte dei casi si presentano anomalie nello sviluppo, i capi muoiono subito dopo la nascita o nel giro di poche settimane e solo una percentuale irrisoria sopravvive (meno del 10% per i bovini e il 5-17% per i maiali). Nel 2008, secondo i dati Eurobarometro, i cittadini europei hanno affermato in larga maggioranza la loro contrarietà all’uso della clonazione, anche laddove le autorità scientifiche ne possano garantire l’assenza di rischi.

4 commenti:

  1. Ciao Lo, ricambio l'abbraccio con uno più forte ^_^
    Namastè

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  2. Fermo restando la mia personale opinione che il latte non è un alimento necessario anzi secondo alcuni è dannoso, l'essere umano è l'unico animale che assume latte dopo lo svezzamento, giustissima la frase ogni animale produce latte per la sua specie, poi gli ogm sono una bomba ad orologeria nessuno, anzinon sappiamo gli effetti a lungo termine e qui gli scienziati, nutrizionisti e ricercatori ce la mettono tutta per confonderci ancora di più, bellissimo articolo, ciao rosa.

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  3. Ciao Zak, condivido la tua opininone, ad ogni specie il proprio latte materno e dopo lo svezzamento, fine. Il latte nonostante la propaganda delle Lobby non è un alimento indicato alle età adulte.
    Si insiste a volersi sostituire lalla Natura anzichè adattarsi ai suoi tempi. Non lamentiamoci poi dei guasti...se siamo noi che li produciamo :-//
    Un abbraccio
    Namastè

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