mercoledì 27 aprile 2011

Sri Lanka, l'Onu accusa Rajapaksa

Enrico Piovesana
 
Il rapporto Darusman riconosce il governo singalese responsabile di gravi crimini di guerra e contro l'umanità commessi negli ultimi mesi della guerra contro le Tigri tamil, costati la vita a 40mila civili
 
Il presidente dello Sri Lanka, Mahinda Rajapaksa, ricevuto a Roma pochi anni fa con tutti gli onori da Napolitano e papa Benedetto XVI, è un criminale di guerra responsabile della morte di almeno 40 mila civili tamil, sterminati dai bombardamenti governativi su campi profughi e ospedali, e di altri crimini contro l'umanità, quali esecuzioni sommarie, torture e stupri.
E' questa la conclusione del rapporto della commissione Onu incaricata di svolgere un'indagine preliminare sui crimini di guerra e contro l'umanità commessi in Sri Lanka nelle ultime drammatiche fasi del conflitto tra governo e indipendentisti tamil.
Le duecento pagine stilate dalla commissione Darusman, dal nome dell'indonesiano che la preside, sono un durissimo atto di accusa nei confronti dei governanti di Colombo ma anche contro i guerriglieri delle Tigri tamil (Ltte), responsabili di aver usato i profughi tamil come scudi umani, uccidendo chi tentava la fuga, e come lavoratori e combattenti forzati.

''Tra il settembre 2008 e il maggio 2009 - si legge nel rapporto - l'esercito dello Sri Lanka ha portato avanti la propria campagna militare nel nord ricorrendo a massicci e diffusi bombardamenti che hanno causato elevate perdite tra i civili. Circa 330mila civili in fuga dai bombardamenti e dagli scontri erano intrappolati in un'area sempre più ristretta, tenuti in ostaggio dall'Ltte''.
''Il governo ha pesantemente bombardato le zone in cui aveva incoraggiato la popolazione civile a concentrarsi, anche dopo aver promesso di cessare l'uso di armi pesanti. La gran parte delle vittime civili nella fase finale del conflitto sono state causate da questi bombardamenti''.
''Tra gennaio e maggio 2009 sono morte decine di migliaia di civili (altrove nel rapporto si parla di 40mila, ndr), in gran parte vittime anonime della carneficina degli ultimi giorni di guerra''.
''Sono stati bombardati il compound delle Nazioni Unite, le linee di distribuzione di aiuti umanitari e le imbarcazioni della Croce Rossa Internazionale che evacuavano i civili feriti dalle spiagge. Il governo ha sistematicamente bombardato con mortai e artiglieria tutti gli ospedali della zona, alcuni in maniera ripetuta''.
''Il governo ha anche sistematicamente impedito l'accesso degli aiuti umanitari, cibo, medicinali e soprattutto materiale chirurgico, ai civili intrappolati nella zona dei combattimenti. Questo ha provocato ulteriori sofferenze ai civili''.
''Il governo ha poi sottoposto i sopravvissuti a ulteriori deprivazioni e sofferenze. Presunti membri dell'Ltte sono stati giustiziati in maniera sommaria, altri hanno subito stupri, altri ancora sono scomparsi. Tutti i profughi sono stati imprigionati in campi chiusi, sovraffollati, dove molti sono morti per le terribili condizioni in cui erano detenuti e dove alcuni hanno subito torture''.
''Nonostante i gravi pericoli nella zona del conflitto, l'Ltte ha impedito ai civili di fuggire, tenendoli in ostaggio e usando a volte la loro presenza come cuscinetto umano tra loro e l'esercito che avanzava. Dal febbraio 2009 ha iniziato a sparare contro i civili che tentavano la fuga''.

''L'Ltte ha sempre adottato una politica di reclutamento forzato, ma negli ultimi mesi di guerra ha intensificato questa pratica reclutando gente di tutte le età, anche bambini di 14 anni. L'Ltte ha costretto gli sfollati a scavare trincee e fortificazioni, contribuendo così alla confusione tra combattenti e civili, esponendoli a un rischio ancor maggiore''.
''L'Ltte ha anche posizionato pezzi d'artiglieria e stoccato munizioni vicino a campi profughi e ospedali. Inoltre ha continuato a compiere attacchi suicidi fuori dalla zona di conflitto contro obiettivi civili''.
Il rapporto dell'Onu si conclude con la richiesta al governo dello Sri Lanka di avviare un'inchiesta indipendente su questi fatti, ma il presidente Rajapaksa ha già fatto sapere che non ci pensa neppure perché, afferma, questo metterebbe a rischio il processo di riconciliazione nazionale. Quello con i tamil che non è riuscito a sterminare.

http://it.peacereporter.net/articolo/28163/Sri+Lanka%2C+l%27Onu+accusa+Rajapaksa

8 commenti:

  1. Bisognerebbe dire anche che il generale che ha guidato i massacri tale Sarath Fonseka, è stato sostenuto dagli USA alle presidenziali minacciando anche un tentativo di golpe. Le elezioni sono state stravinte da Rajapaksa che ha immediatamente fatto arrestare il generale e fatto partire delle indagini sui massacri dei Tamil. L'attuale presidente gode di un sostegno popolare enorme e la susa scelta di stringere rapporti d'affari con la Cina (che sta costruendo un grande porto nel sud dell'isola) ha subito fatto partire una propaganda denigratoria da parte dei media e dei cani da guardia dell'Impero. E' infatti alquanto strano che l'attuale leader cingalese godesse di qualsiasi tipo d'immunità nel periodo in cui lo Sri Lanka gravitava sotto l'influenza statunitense e reprimesse le rivolte dei Tamil senza indignazione alcuna. Puzza alquanto il tempismo con cui l'ONU è intervenuta, ovvero solo quando il tentativo di golpe è andato fallito.
    Tullio

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  2. Sarebbe bene che i nostri rappresentanti prestassero maggiore attenzione alle strette di mano, agli abbracci, alle pacche sulle spalle, ai baciamano.
    Dovrebbero ricordare, ogni tanto, che nei loro gesti ci sono anche i nostri.
    Namastè

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  3. @ Tullio:
    sino a che le alleanze varranno più del criteri oggettivi sarà difficile, credo, non avere forme di opportunismo diplomatico, troppo spesso le alleanze e le forme di associazione transnazionali solo solo finalizzate al mercato ed al mantenimento del potere...quasi mai alla difesa degli interessi dei popoli. E' ormai risaputo ed ovvio che agli alleati degli Usa è tutto permesso e che l'esportazione della democrazia avviene solo verso chi non sia amico dell'unica superpotenza mondiale.

    A presto Tullio :-)
    Namastè

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  4. Concordo Paolo, in effetti dovrebbero stare più attenti, ma occorrerebbe, però, che fosse chiaro a livello internazionale che un dittatore è tale a prescindere dalle sue alleanze.

    Abbraccione
    Namastè

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  5. Rosa, quello che dici è sacrosanto. La mia puntualizzazione voleva solo sollecitare una riflessione sulla qualità dell'informazione e delle istituzioni internazionali che ci dovrebbero garantire. Viviamo nel Matrix (qualcuno la chiama Grande Illusione) e dobbiamo sforzarci di squarciare quel velo d'ipocrisia che nasconde i falsi valori che guidano le masse attraverso l'ipnosi collettiva. Guenon scrisse che il Kali Yuga avrebbe raggiunto la sua oscurità più profonda nel momento dell'attuazione di una "controiniziazione" che avrebbe coinvolto l'intera umanità. Ci siamo...siamo tutti vittime di un tentativo di "controiniziazione" costruito con l'ausilio della più potente "macchina dell'illusione", ovvero i mezzi di comunicazione di massa (Huxley e Orwell insegnano). L'unica speranza che per ora possiamo mantenere è almeno di...restare umani.
    Buona notte
    Tullio

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  6. Ciao Tullio, sì, sono abbastanza d'accordo, cercano di sostituire ogni nostro punto d'appoggio mentale con falsi riferimenti controllabili e sicuramente in questo tendono a rendere la cosa come desiderabile, l'entrata nel mondo dei consumatori come forma di "appartenenza" ad un gruppo...una casta, quella che tu chiami "controiniziazione".
    So benissimo che in realtà il quadro è ampio. questa cosa è stata narrata in svariati modi, ma sicuramente le menti che ne gestiscono la regia sono malevole...che siano illuminati o figli di Kalì, molto poco cambia.
    Resta il fatto che questo attentato alle noste coscienze sia in corso. Molti sono convinti che la personale forza possa porre argine a questa "possessione", temo che non sia così...e che la vera forza stia proprio nel cessare questo rapporto.

    Ti abbracio
    Namastè

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  7. Tremendo! Uno dei luoghi nel mondo dove si è persa ogni umanità. Anche - prima - da parte dei ribelli.

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  8. Adriano, vero, e questo dimostra che nella guerra, proprio come scelta, non risiede alcuna speranza, essa uniforma ogni ragione al peggio privando di senso ogni "primato" ideale ed esponendo solo il peggio dell'essere umano. Davvero non conta chi cominci a praticare l'orrore è sempre una gara senza vincitori...

    Namastè

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