sabato 10 luglio 2010

Il Regno di Mammona (la dittatura dei soldi)


Ripubblichiamo un intervento di Vipom su Antikosmikos che dovrebbe far riflettere tutti:

Chi non ha soldi è un mendicante, non viene neppure considerato come uomo.

Chi non ha soldi non viene ritenuto degno di vivere, lo si sopporta a malapena e all’occasione gliene combinano tante da ridurlo ancora più in basso di dove si trova, perché non può difendersi, non può opporre alcuna resistenza.

Chi non ha soldi è un derelitto, un uomo senza peso né dignità, viene squalificato nel suo essere più profondo e guardato con pietà e compassione.

Chi non ha soldi viene bandito dalla società, la sua emarginazione diventa ogni giorno sempre più totale, finché quando muore.. al suo funerale assistono sì e no una decina di persone.

Chi non ha soldi ha perso tutto, persino la speranza, perché la comunità lo ha già condannato.

Ecco a cosa conducono i soldi, a distruggere l’essere in cambio dell’avere.

Questo è il regno di Mammona, il regno diabolico di chi comanda davvero nel mondo.

di Paolo Margari
tratto da : www.reset-italia.net

4 commenti:

  1. eh beh... in latino si dice: Sine pecuniae, cantantur missae.

    Senza soldi non si canta messa.

    E nel regno di Mammona gira tutto attorno alle pecuniae e chi non ne possiede viene fatto fuori.

    Erich Fromm ne fece un saggio molto interessante.

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  2. È così triste!
    Il mio amico poeta dalla grande Anima,commenterebbe questo post con questi suoi versi:

    L’ ULTIMO
    Ascolta l’ultimo, sii l’ultimo
    Se vuoi sentire la voce del tuo Signore
    Non con la mente e il calcolo
    Con il tuo cuore, con il tuo corpo, con l’anima tua
    Dove non c’è la roba c’è assai meno rumore
    Tu puoi sentirlo anche se parla piano

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  3. Quando i poveri del mondo invaderanno tutte le nostre strade cosa potrà accadere? Si vergogneranno i ricchi di essere i ricchi o si stancheranno i pochi caritatevoli assediati dalle richieste? E' terribile, e non oso pensarci.
    Verso i poveri c'è il dovere della carità del singolo, ma c'è un dovere della società nel suo insieme e i politici hanno il compito di rispondere a questo dovere.
    saluti francesco

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  4. I politici dovrebbero, ma non sembra che si stiano molto impegnando in questo, anzi oserei dire che si muovano in senso opposto.
    Pare, facciano di tutto per dimenticare il proprio dovere...e per rendere il più possibile illegale ed immorale ogni forma di assistenza e di ridistribuzione della ricchezza.

    Namastè

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