venerdì 10 settembre 2010

Il regista di Avatar va a Pandora. Cameron filma la tribù dell’Amazzonia che lotta contro la diga

fonte: www.blogeko.it

Il regista di Avatar va a Pandora di persona. James Cameron ha annunciato l’intenzione di filmare in 3D la tribù che si oppone alla costruzione della diga di Belo Monte, in Amazzonia. Partirà per il Brasile entro l’anno.

La diga – già approvata in via definitiva – sarebbe la terza più grande al mondo. Consentirebbe di produrre 11.000 MW di energia idroelettrica, trasformando in un bacino artificiale 500 chilometri quadrati di foresta.

I circa 12.000 nativi della tribù Kapoyo che vi abitano dovrebbero fare fagotto. Il capo tribù Raoni Metuktire ha chiamato pubblicamente alle armi la sua gente, e tutte le altre che abitano lì vicino. L’Amazzonia sembra proprio Pandora.

Nel film Avatar, il pianeta Pandora è abitato dai pacifici Na’vi che vicono in armonia con la natura. I terrestri li invadono per sfruttare giacimenti minerari. Scoppia una sanguinosa guerra e vincono i migliori, cioè i Na’vi.

Nella realtà il lieto fine è tutt’altro che scontato. L’inizio dei lavori per costruire la diga di Belo Monte sul fiume Xingu, un affluente del rio delle Amazzoni, è previsto per la fine di quest’anno o l’inizio del prossimo.

Il regista James Cameron è già stato due volte in Amazzonia per appoggiare la lotta degli indigeni contro la diga di Belo Monte, e alcuni spezzoni di immagini relativi alla loro resistenza saranno inclusi nella versione di Avatar su Dvd che sarà in commercio per Natale.

Cameron ha dichiarato a un giornale brasiliano (ripreso in inglese da Grist) che ora vuole tornare in Amazzonia su invito di alcuni leader della tribù Kayapo, e che intende portare con sè una telecamera 3D per filmare la loro vita e la loro cultura.

Su Grist James Cameron filmerà in 3D le tribù dell’Amazzonia che si oppongono alla diga di Belo Monte

Foto Flickr

3 commenti:

  1. dopo secoli di massacri il presidene Lula era divenuta una speranza, ma tra uccisioni di sem terra e non riconoscimento dei diritti ancestrali, sta lentamente convertendosi al"così va il mondo".
    Le innumerevoli tecnologie permetterebbero ad ogni città di essere energeticamente autosufficiente, dal geotermico al solare, soprattutto in Brasile. L'inutilità delle immense fazendas, pronte in un futuro prossimo a trasformarsi in piangenti agglomerati umani, può essere trasformata solo dall'agoniata reforma agraria.
    L'industrializzazione e lo sfruttamento dell'acqua e della terra ha fallito in tutto il mondo, il brasile e l'americalatina erano l'ultima speranza per l'implementazione di un nuovo modello umano. Ma anche questa sta svanendo e tutt@ ne pagheremo le conseguenze.
    vada coma vada.
    axè
    -marka75@libero.it-

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  2. Alla fine purtroppo, molto spesso è l'immagine di mondo proposta dal potere che sembra vincere, dici bene "così va il mondo" e c'è tutto il sapore della sconfitta in questa asserzione, ma la speranza cova sotto la cenere...ancora nel centro e sud America permangono ragioni di cauto e speranzoso ottimismo...anche se il ricatto delle multinazionali pesa sul Brasile e su Lula...dobbiamo smettere di immmaginare un mondo diverso?
    Dobbiamo riporre ogni speranza e semplicemente subire...non sono di quest'idea, voglio continuare a dire, a testimoniare...a scrivere e a pensare...anche se devo ammettere che la forza del potere a volte appare troppo, troppo devastante.

    Buona vita axè, grazie della visita.
    Namastè

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  3. Non sono io a pensare 'così va il mondo' ma alcuni provvedimenti che sembrano piegare le aspettative al -nuovo vecchio imperialismo-. Tuttavia la maggior minaccia è sempre quella che 'fica nu lado' come quando alcune ong bianche portarono Raoni ad incontrare Chirac
    'l'assassino di Mururoa' forse perchè affascinat@ da gaullismi naturalmente doppiogiochisti o come meglio credo, con l'intenzione spietata di continuare a giocare e imbrogliare popoli pacifici. Bèh, credo che belomonte sia un problema di tutto il popolo, (distinto dalla popolazione), dell'americanativa-negra-latina e non puo essere immolato il diritto naturale sulla bilancia del debito acquisito con alcune oscure corporations che hanno giocato allo show. Il socialismo non può essere mascherato o mimetizzato e la Bolivia, il Venezuela l'Equador lo dimostrano. L'Uruguay sta diventando un pericoloso laboratorio di 'libertà piccolo borghesi-bianche' mentre il reddito nazionale è garantito dalla massiccia estensione dei pascoli e quindi dalla carne, e parlo da carnivoro. La fiducia in Lula, memoria di Mendes, e Dilma, memoria della dittatura, è immutata, ma se non accellerano su 'un vero modello ecologico e non 'sostenibile', le conseguenze potrebbero riversarsi su 'salute pubblica' e 'salute ambientale'. Il progetto della destra clerico ambientalista fallisce solo quando il popolo non avrà più bisogno di imitare il modello delle false democrazie occidentali. Le pagliacciate pauliste dell'università bianca sono lo specchio delle spiagge infestate da bughi e kite surf , ip@d e delle bionde chiome tinte stile California. Come gatti che allevano topi, rischiano che gli mangino tutte le provviste. -L'occidente non può limitarsi a criticare o appoggiare, la responsabilità sta nello spiegare come qui da noi stanno le cose. pnn@ptt

    http://www.youtube.com/watch?v=H-Qtu10HluM

    marka75@libero.it

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