lunedì 21 marzo 2011

RAZZISMO: HUMAN RIGHTS CRITICA L'ITALIA, FA POCO CONTRO VIOLENZE

fonte: (AGI)  - Il governo italiano non sta prendendo le giuste misure atte a prevenire e perseguire la violenza razzista e xenofoba. E' quanto afferma Human Rights Watch in un rapporto pubblicato in occasione della Giornata mondiale contro la discriminazione razziale. Il dossier, dal titolo 'L'intolleranza quotidiana: la violenza razzista e xenofoba in Italia', e' il frutto di una ricerca condotta nel 2010: comprende decine di interviste di vittime di violenza, magistrati e funzionari di governo, documentando casi di violenza a sfondo razzista e xenofoba contro immigrati, italiani di discendenza straniera, Rom e Sinti avvenuti negli ultimi anni, nonche' la risposta dello Stato a tali crimini. Secondo l'organizzazione internazionale, gli immigrati, gli italiani di origine straniera e i Rom sono stati vittime di "brutali attacchi". Il rapporto denuncia in 81 pagine le "mancanze dello Stato italiano nel prendere misure efficaci contro i crimini imputabili a odio discriminatorio. Sono rari i casi in cui l'aggravante razzista - continua Human Rights Watch - venga contestata nelle azioni penali per violenze, e le autorita' italiane tendono a sminuire la portata del problema e non condannano con la necessaria forza gli attacchi". Il rapporto sottolinea poi "l'inadeguata formazione delle forze dell'ordine e del personale giudiziario e l'incompletezza della raccolta di dati". Allo stesso tempo, "la retorica dei politici, le misure del governo e la cronaca mediatica collegano gli immigrati e i Rom alla criminalita' e contribuiscono ad alimentare un clima di intolleranza". Il governo, "dedica molta piu' energia a incolpare i migranti e i Rom dei problemi che attanagliano l'Italia di quanto non faccia per fermare gli attacchi violenti contro di loro", sostiene Judith Sunderland, ricercatrice senior per l'Europa occidentale di Human Rights Watch.
"Le dichiarazioni allarmiste del governo su un'invasione di 'proporzioni bibliche' dal Nord Africa e' solo l'ultimo esempio di retorica irresponsabile. I funzionari dovrebbero proteggere i migranti e i Rom dalle aggressioni". Human Rights Watch elenca una serie di aggressioni, quali gli attacchi a insediamenti rom a Napoli nel maggio 2008, o ai lavoratori stagionali immigrati dall'Africa a Rosarno, in Calabria, nel gennaio 2010, o a un bar bengalese a Roma nel marzo 2010. Le autorita' hanno registrato 142 crimini imputabili a odio discriminatorio nei primi nove mesi del 2009 - continua - ma in un periodo pressappoco uguale esaminando le notizie pubblicate sulla stampa una organizzazione italiana anti-razzista ha registrato 398 di questi crimini, fra cui 186 aggressioni fisiche (18 delle quali hanno portato alla morte dell'aggredito). Esempi di casi di attacchi individuali includono l'omicidio di Abdoul Guiebre, un italiano originario del Burkina Faso ucciso a sprangate in strada a Milano nel settembre 2008, dopo un piccolo furto in un bar. Altri esempi, il brutale pestaggio di un uomo cinese mentre aspettava un autobus avvenuto a Roma nell'ottobre 2008 e l'attacco nel febbraio del 2009 subito da un cittadino indiano in una cittadina fuori Roma, in cui fu picchiato, cosparso di benzina e dato alle fiamme. Human Rights Watch ha anche documentato preoccupanti casi di maltrattamento contro i Rom da parte delle forze dell'ordine, sia durante le operazioni di sfratto dei campi che nelle stazioni della Polizia di Stato o dei Carabinieri. La legge italiana prevede delle pene detentive piu' severe per reati aggravati della motivazione razziale, ma questo strumento non si e' ancora dimostrato all'altezza delle sue ambizioni, afferma Human Rights Watch. La legge Mancino del 1993 e' stata spesso interpretata dai pubblici ministeri e dai giudici - sottolinea l'organizzazione - come applicabile solo ai crimini unicamente motivati dall'odio razziale, lasciando che gravi crimini razzisti venissero perseguiti come se si trattasse di reati comuni. Inoltre, la legge Mancino non contempla affatto i crimini motivati dall'odio verso l'orientamento sessuale e l'identita' di genere delle vittime. La violenza estrema nel gennaio 2010 a Rosarno, in Calabria, sofferta dai lavoratori stagionali africani che si videro scatenati contro raid e sparatorie partite da macchine in corsa, in tre giorni di violenza di bande che causarono l'ospedalizzazione di almeno 11 migranti con gravi ferite, non ha portato a processi e condanne per crimini motivati dall'aggravante razzista. Il rapporto di Human Rights Watch contiene raccomandazioni concrete al governo italiano volte a rafforzare la sua risposta alla violenza razzista e xenofoba: la violenza razzista e xenofoba va condannata fino al piu' alto livello, con coerenza, continuita' e forza; il diritto penale va riformato per assicurare che la circostanza aggravante della motivazione razziale possa essere contestata anche in presenza di motivazioni miste, e per espandere l'elenco delle caratteristiche protette ai fini di includere, come minimo, l'orientamento sessuale e l'identita' di genere; va resa obbligatoria la formazione del personale delle forze dell'ordine e i pubblici ministeri per individuare, investigare e perseguire penalmente i crimini motivati, in tutto o in parte, dall'odio razzista. (AGI) .

8 commenti:

  1. Bah, non saremo magari un Paese modello, ma si accolgono parecchi stranieri, tutto sommato anche se non è il Paese della cuccagna, ci sono persone volenterose che trovano un lavoro e vivono qui senza problemi. Io ho letto anche di fatti successi all'estero: singoli casi di razzismo ci sono - chi più chi meno - in tutti gli Stati.

    Che poi ci siano problemi legislativi, ci può anche stare, ma sono gli stessi problemi che non permettono agli stessi cittadini italiani di avere giustizia.

    Ultimo appunto che non c'entra direttamente col post: l'omicidio di Milano è senz'altro nato da una reazione eccessiva ad un furto, ma c'è da dire una cosa: i piccoli crimini non sono rari, i negozianti hanno paura. Con questo non giustifico l'atto, ma spiego che i negozianti lì sono esasperati e hanno paura.

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  2. Appunto Paòlo... la paura!!
    E' prorprio la paura che ci fa allontanare l'uno dall'altro, sino a repingerci.
    Troppo spesso essa ci conduce ad essere prevenuti e sospettosi nei cobfronti dell' "altro", del "diverso", sino all'errore palese, sino al linciaggio psicologico e reale.
    L'esperienza umana è piena zeppa di storie di questo tipo...anche il razzismo è una conseguenza della paura...

    Proviamo a guardare l' "altro" con occhi diversi...

    Un abbraccio :-))
    Namastè

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  3. Questo è giusto. Occorre selezione.In ogni parte
    del mondo esiste il buono il brutto il cattivo.
    In Italia però esiste di tutto è di più.
    Egill

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  4. D'altra parte, queste paure nascono da un senso di poca giustizia. Quante volte certi ladruncoli sono arrestati e rilasciati in 24 ore? Quante volte le persone vivono in zone in cui le forze dell'ordine non ci sono? Allora se uno ti entra nel bar e ruba, anche solo dei biscotti, tu non sai se può tirar fuori la pistola o andarsene. Insomma, il ragazzo non è entrato con la bandiera della pace.

    Con questo ribadisco: non sto giustificando il gesto, ma queste paure non sono figlie del razzismo in sé ma della poca sicurezza garantita in certe zone.

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  5. Ciao egill, benvenuta :-)
    Vero! Tutto il mondo è paese e le migranze sono un fenomeno mondiale, non solo italiano...

    Un abbraccio
    Namastè

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  6. ci sono persone che sanno accogliere altre che chiudono...ma io soffro in questi giorni mentre parlo con ragazzini di 12 anni arrabbiati perchè nei gesti quotidiani subiscono il torto, la differenza, il sentirsi sbagliato e solo perchè molti di noi non sanno pronunciare il nome della loro città natale...il paese accoglie, ma la maggior parte delle persone cosa fa? io la capisco la loro rabbia, credo sia lecita e quasi ovvia, credo che mi sentirei come loro...

    un abbraccio

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  7. Questione di punti di vista Paòlo, chiamala come vuoi, ma abbiamo usato le nostre paure come pretesto milioni di volte.
    Quello che l'articolo dice è proprio questo, cioè che ora le stiamo vestendo da migrante, non è affatto necessario che sia nero il bau bau... troveremo sempre un modo per popolarle le nostre paure.
    Esiste una sola razza in questo mondo... quella umana e l'essere umano può esere angelico o diabolico, ma come umano e non per il suo colore o per la sua provenienza.
    Sulla questione che non ci siano tutele non so dirti è un problema che vale sempre per qualsiasi situazione e per qualsiasi essere umano.
    Abbraccio
    Namastè

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  8. Ecco Lo, credo che sia proprio qui che si misura il razzismo ed è quasi certamente in queste cose che si ha il polso della mancata accoglienza, quella vera, quella che fa tessuto sociale ed appartenenza...poveri bambini, pensare che basterebbe così poco alle loro menti ed anime elastiche ed adattabili per sentirsi a casa propria...un sorriso , uno sforzo per pronunciarlo quel nome, un abbraccio, un gioco comune.
    Se solo gli adulti permettessero loro di non essere opressi dal peso dei loro preconcetti per loro sarebbe più facile.

    Un abbraccio forte cara
    Namastè

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