giovedì 3 marzo 2011

Poligoni di tiro e uranio. Troppe morti sospette

da: Terra
Gianluca Martelliano (Ecoradio)

VELENI. Non solo Quirra. In Sardegna nuove testimonianze su militari deceduti per tumore che avevano prestato servizio a Capo Frasca. Dati epidemiologici inquietanti nell’area di Capo Teulada. «Mio figlio lavorava senza protezioni», denuncia il padre di Gianni Faedda, morto nel 2002.


«Mio figlio veniva mandato al poligono senza maschera, senza tuta, senza guanti, senza elmetto, senza niente. Raccoglieva a mani nude quello che i mortai lasciavano a terra. Gli altri, gli americani, avevano tutto l’occorrente». A parlare è Bastiano Faedda, padre di Gianni, giovane militare di leva che nel 1997 presta servizio in una base della Sardegna. Il ragazzo entra nel poligono sano e ne esce malato. Nel 2002 muore, ucciso da un tumore al cervello. La notizia è che non siamo a Quirra, sede dell’ormai noto poligono militare che ospita, senza distinzioni, sperimentazioni belliche e un tasso di linfomi decisamente sopra la norma. I campi per le esercitazioni sono tanti e anche in altre zone si registra un alto tasso di malattie. La base del soldato Faedda è a 150 chilometri di distanza da Quirra, bagnata da un altro mare ma toccata dagli stessi problemi. Siamo a Capo Frasca, sulla costa occidentale dell’isola.

La sindrome di Quirra è arrivata anche qui, confermando il binomio “esercitazioni-tumori”.
Faedda faceva il lavoro sporco. E lo faceva senza guanti. I primi sintomi della malattia sono arrivati poco dopo la fine del servizio di leva. «Aveva la febbre altissima, gli faceva male ovunque, soprattutto la testa», ricorda il padre. I medici non collegano subito i primi sintomi all’attività nel poligono. «In quel periodo non ci si pensava – continua a raccontare il padre – se ne è iniziato a parlare solo dopo la morte di Maurizio Serra, un commilitone di mio figlio». Il soldato Serra viene congedato nel febbraio del 1998. Nel maggio dell’anno successivo ha un attacco epilettico. I medici scoprono che ha un astrocitoma fibrillare. Significa, anche nel suo caso, tumore al cervello. Muore nel 2004, a 25 anni. La storia dei soldati che raccolgono rottami a mani nude è confermata da Falco Accame, ex ammiraglio e presidente dell’Associazione che tutela le famiglie dei militari deceduti in tempo di pace.

«I militari italiani dovevano bonificare il terreno, togliendo di mezzo pezzi di artiglieria e bossoli. Lo hanno sempre fatto. Tutto il personale in Sardegna ha operato senza la minima misura di precauzione», spiega Accame. Ma non c’è solo Capo Frasca. Nella lista nera dei poligoni sardi l’ex ammiraglio inserisce anche Capo Teulada. «Quel poligono – chiarisce Accame – è molto pericoloso perché ci fanno i tiri navali. Tenga conto che un proiettile navale è alto un metro, mentre un proiettile anticarro è grosso come un pollice. I conti sono facili da fare». A Teulada, il promontorio più a sud dell’isola, c’è uno dei 151 poligoni italiani a cielo aperto. Lo si trova nella speciale lista del ministero della Difesa. È tutto scritto nel Libro bianco del 2002, documento reperibile, in maniera un po’ acrobatica, sul sito difesa.it. Nel foglio excel in cui compare Teulada sono barrate le caselle “armi portatili”, “artiglierie e carri”, “mortai” e “missili”. La base può essere utilizzata da eserciti e aziende per 250 giorni l’anno. Quirra, la base di cui ora tutti parlano, è in una cartella a parte. Risulta l’unico “poligono militare interforze”. Eppure quel che succede nelle altre basi non sembra poi così diverso. «Qui si addestrano italiani e stranieri», racconta Stefano Gengu del comitato cittadino di Teulada. Anche qui ci sono tumori.

«Non c’è nessuno studio ufficiale recente – fa sapere Gengu – meno uno: quello commissionato dalla Regione Sardegna nel 2006. Il periodo di riferimento è 1997-2001. In quelle carte c’è scritto che i tumori polmonari superano del 93 per cento la media dell’isola, che per i linfomi non Hodgkin sale al 135 per cento». Numeri che inquietano. Come il silenzio su vicende.

4 commenti:

  1. SIAMO TUTTI CARNE DA MACELLO...COMPRESI I MILITARI...!!
    "QUESTI " SONO VILI INFAMI ..E NON HANNO PIETA' DI NESSUNOOOOOO..!!
    MENTRE IL "PORCO" GODE COME UN RICCIO ALLA VISTA DI UN LEOPARD...I RAGAZZI MUOIONO...!!!

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  2. Leggi i commenti di questo post e inorridisci, questo pseudo ecoblog fà disinformazione pura, naturalmente mancano 2 commenti miei, i commenti non in linea vengono censurati.

    http://www.ecoblog.it/post/12167/poligono-militare-di-quirra-proseguono-le-indagini

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  3. Ciao Doriano! Anche se in maniera meno colorita, sono d'accordo :-DDDDDDDDD

    Ti abbraccio
    Namastè

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  4. Beh Zak, verrebbe da consigliare a questi signori di tenersene qualche cassa sotto il letto....per esempio...
    :-///

    Un abbraccione
    Namastè

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