mercoledì 25 agosto 2010

Rifiuti: Il compostaggio

tratto da: Oltre la Coltre
di Italo Romano
Molte sono le tecniche per abbattere l’impatto dei rifiuti sull’ambiente che ci circonda. Tra le più semplici e utilizzabili da tutti vi é il compostaggio.
Molti si domanderanno, ma che cos’é?
Semplice, é un processo controllato di decomposizione e stabilizzazione di sostanza organica ad opera di diversi microrganismi, in presenza di ossigeno. In parole povere é la decomposizione dei vostri rifiuti umidi: residui di potatura, scarti di cucina (animali e vegetali), letame, liquame, carta, cartone o i rifiuti del giardinaggio come foglie ed erba sfalciata etc.
Il compostaggio domestico, in pratica, ci permetterebbe di gestire autonomamente la nostra frazione organica dei rifiuti solidi urbani.
Per praticarlo è sufficiente disporre di un lembo di giardino, preferibilmente soleggiato, in cui accumulare il la nostra frazione umida. Viene utilizzata la compostiera (in figura), un contenitore atto a favorire l’ossigenazione e a conservare il calore durante l’inverno. Altro non é che un semplicissimo contenitore in legno fessurato ai lati (in modo da permettere l’ossigenazione) e aperto all’estremità inferiore e superiore.


Il processo di decomposizione è favorito dall’ossigenazione, quindi periodicamente é consigliabile il rivoltamento del materiale in modo da mantiene un sufficiente livello di porosità. Per vivere e riprodursi, i microorganismi hanno bisogno di temperature favorevoli, per cui la compostiera deve essere chiusa e sufficientemente isolata dall’ambiente esterno. Per fare ciò basta di dotarsi di un semplice copertura di materiale isolante e impermeabilizzante. Perché il rivoltamento, la pioggia e il freddo abbattono la temperatura del materiale, e quindi rallentano il processo. E’ consigliabile limitare l’introduzione di scarti di carne e pesce, dato che le proteine animali decomponendosi rilasciano un odore sgradevole e possono attirare ratti od altri animali indesiderati.
Il risultato di questo processo é il compost, terriccio di colore scuro, caratterizzato da un contenuto di sostanza secca superiore al 50-60%, un prodotto biologicamente stabile in cui la componente organica presenta un elevato grado di evoluzione. Inoltre la ricchezza in humus e in flora microbica attiva lo rendono adatto ai più svariati impieghi agronomici, perché è un prodotto utile a migliorare la fertilità dei terreni.
L’utilizzo del compost come fertilizzante è alla base di alcune delle tecniche agronomiche definite “sostenibili”, quali ad esempio la permacultura, l’agricoltura naturale, l’agricoltura biologica e l’agricoltura biodinamica.
Il materiale ottenuto in 3/4 mesi di compostaggio (più tempo in inverno, meno in estate) può essere usato come fertilizzante per l’orto o il giardino (da ottime garanzie di carattere igienico-sanitario grazie alle elevate temperature che si raggiungono nei processi dei microorganismi), infatti il terriccio reperibile in commercio è prodotto con un compostaggio industriale, con rivoltamento meccanico, ma i procedimenti ed i risultati sono equivalenti.
La diffusione del compostaggio domestico permetterebbe di ridurre in modo significativo peso e volume dei rifiuti solidi urbani che devono essere trasportati e smaltiti. Pertanto i comuni italiani potrebbero avviare campagne di incentivazione per la pratica domestica del compostaggio attraverso uno sconto sulla tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani ai cittadini che lo praticano, fornendo anche la compostiera o rimborsandone i soldi di un evetuale acquisto.
Anche nelle grandi città, se non con il compostaggio domestico, ma tramite la raccolta differenziata é possibile praticare la raccoltà dell’umido, e anziché trasportarlo in discarica, lo si può portare in appositi impianti di compostaggio industriale, preliminarmente progettati ad hoc. Non ci sono limiti, basta organizzarsi e un pò di preparazione non guasta di certo.
Inoltre, il compost risulta adatto al ripristino e/o al mantenimento del tenore di sostanza organica nel suolo, favorendo la diminuzione di fenomeni di erosione e degrado del territorio. Visto il disastro idrogeologico in cui versa l’Italia, possiamo verificare che la frazione umida dei nostri rifiuti potrebbe essere molto più utile in queste applicazioni anziché essere smaltito nelle discariche.
Solo che qui il buissiness sarebbe limitato, per cui non fa gola a nessuno rientrare nel circolo perfetto e virtuoso della natura. Il grande chimico Lavoisier ebbe a dire che “in natura nulla si crea e nulla si distrugge“, noi, invece, siamo i perfettisti della distruzione e integrarci al ciclo naturale é ben lontano dalle nostra barbare abitudini. Le parole che si sposano con compostaggio sono risparmio e guardagno, niente ricavi, niente s.p.a., niente profitto…
Soprattutto i piccoli comuni, che sorgono nelle zone verdi, in campagna, al mare, in montagna, potrebbero facilmente indurre la popolazione a praticare il compostaggio domestico. Con periodici incontri si potrebbe fornire la giusta preparazione per favorire l’autonoma pratica di smaltimento dei rifiuti organici. Basta un pizzico di buona volontà e una presenza reale sul territorio. Ogni piccolo comune potrebbe già iniziare oggi, ogni singolo cittadino altrettanto, cosa aspettate?
http://www.oltrelacoltre.com/?p=8511&cpage=1#comment-13510

1 commento:

  1. Tutto molto molto semplice, ma proprio non hanno interesse a far si che diventi pratica comune... :(

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