mercoledì 4 agosto 2010

La crisi entra nel portafoglio


Giuliano Rosciarelli
ECONOMIA. Disoccupazione e mancanza di ammortizzatori soffocano le famiglie. In 24mila hanno sospeso i mutui. Emergenza confermata dal mercato del lavoro: i disoccupati sono due milioni.
La crisi sta entrando a con tutta la sua forza dirompente nelle tasche degli italiani. Dopo il grido di allarme lanciato dagli imprenditori, in difficoltà a far quadrare i conti (con bilanci sempre più in rosso), ora anche le famiglie, dopo aver tamponato gli effetti con i propri risparmi (ridotti del 40% in un anno) non riescono più a far fronte agli impegni quotidiani. Un ulteriore conferma, dopo i dati di Istat e Banca d’Italia, arriva dagli istituti di credito alle prese con l’insolvenza dei propri clienti.

Un primo bilancio, a sei mesi dall’approvazione del “piano famiglie” proposto dall’associazione banche italiane (che prevede la sospensione delle rate di rimborso dei mutui fino a 12 mesi per mutui da 150mila euro e redditi non superiori ai 40mila annui) parla chiaro: tra febbraio e giugno 2010, sono stati sospesi mutui per 3,2 miliardi di euro a circa 24mila famiglie soprattutto a causa di eventi come cassa integrazione, mobilità o licenziamenti.

La misura è stata applicata a 23.793 contratti di mutuo e ha consentito di liberare 155 milioni di euro di liquidità in più per far fronte alla crisi, pari ad una media di 6.800 euro in più a famiglia. Dal punto di vista ‘’territoriale’’, il maggior numero di domande ammesse vengono dal Nord con il 58,5%, seguono Sud e isole con il 22,2% e il Centro al 19,3%.

Nel dettaglio, spiega l’ABI, «la soluzione più frequente per le operazioni di sospensione ha riguardato l’intera rata (90% dei casi)» mentre «la causa più frequente che ha determinato la necessità di ricorrere a questa opportunità nelle posizioni “in bonis” (senza ritardi nei pagamenti) è stata la sospensione dal lavoro o riduzione dell’orario (Cig, mobilità ecc.). Nelle posizioni con ritardo nei pagamenti, invece, la cessazione del rapporto di lavoro subordinato».

Emergenza confermata dai numeri provenienti dal mercato del lavoro e che delineano una condizione di assoluta difficoltà, in particolare per i giovani: la disoccupazione ha raggiunto l’8,5% con oltre 2 milioni di persone senza lavoro (in numero assoluto si tratta di 2.129 mila); un giovane su tre non ha una occupazione e il 2% della forza lavoro sfugge alle statistiche ufficiali perché ha praticamente rinunciato a cercare lavoro; parliamo dei cosiddetti “sfiduciati”, coloro cioè che non hanno una occupazione e che hanno smesso di cercarla perché convinti di non trovarla.

Milioni di persone che vivono con la cassa integrazione (che spesso non supera le 600 euro mensili) e che per la maggior parte non percepisce alcun reddito per la mancanza di misure di sostegno (ammortizzatori), in particolare chi è stato assunto con un contratto a tempo determinato. «Su 17.800 domande da collaboratori a progetto per godere dell’indennità una tantum (che nella media sono inferiori ai 2.000 euro anno) – ha fatto sapere ad esempio la Cgil - solo poco più di 3. 150 sono state accolte, Il resto respinte per mancanza di requisiti».

«Un risultato scontato – ha spiegato Fulvio Fammoni – dal momento che si sono esclusi a priori dal beneficio tutti i collaboratori della Pubblica amministrazione e tutti coloro che hanno percepito nell’anno precedente un reddito inferiore a 5.000 euro, (la maggioranza dei contratti) e se si escludono – prosegue - tutti i nuovi assunti del 2010 in possesso dei requisiti ma che non hanno lavorato almeno 3 mesi l’anno precedente».

Il “piano famiglie” costituisce la misura minima alla quale le banche possono aderire, ferma restando la piena libertà di ciascun istituto di offrire al cliente condizioni migliori rispetto a quanto previsto dall’Accordo. Ad oggi hanno offerto condizioni migliorative 172 banche, rappresentative del 64% del mercato. Il Piano è partito il 1* febbraio e i clienti potranno presentare richiesta per attivare la sospensione fino al 31 gennaio 2011, con riferimento ad eventi accaduti dal gennaio 2009 al 31 dicembre 2010.

fonte: www.terranews.it

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