martedì 14 settembre 2010

INDIA: Attivisti Contro l'Identificazione Biometrica

da: www.vocidallastrada.com

Nuova Delhi, 8 settembre. Attivisti allertano sulla possibile perdita della privacy con il lancio di un ambizioso programma per identificare biometricamente ognuno dei suoi 1.156 milioni di abitanti.

Durante questo mese, funzionari dell’Autorità Unica d’Identificazione dell’India (UIDAI), portando macchine per le impronte digitali, scanner dell’iris e portatili con video camere, percorreranno i paesi e località nel meridionale stato di Andhra Pradesh. Sarà la prima fase di un progetto che cerca di dare ad ogni indiano un numero unico di identità a vita, conosciuto con le sue sigle in inglese UID.
La biometria è una tecnologia di sicurezza basata sulla identificazione delle persone in base alle caratteristiche fisiche non trasferibili, come l’impronta digitale, la retina oculare, i lineamenti del viso o del palmo della mano.

"L'UID richiede infrastrutture accessibili, come la telefonia mobile, importante per connettere gli individui ad un’economia più ampia”, ha spiegato Nanda Nilekani, presidente dell’UIDAI e riconosciuta nel 2009 dal giornale Time tra le 100 persone più influenti nel mondo.
Nilekani è co-fondatrice della potente Associazione Nazionale della Compagnia di Servizi e Software e capo dell’Infosys Technology, azienda all'avanguardia nel settore della tecnologia informatica in India.

Secondo Nilekani, l’UID sarà un beneficio fondamentalmente per i poveri, che sono privi di una carta d’identità e quindi spesso vengono emarginati dai servizi pubblici.
“Il numero dell’UID, che permette di realizzare un’autenticazione biometrica in qualsiasi luogo, risolve il problema”, ha sostenuto Nikelani.

Ma prominenti organizzazioni della società civile stanno portando avanti la “Campagna Per il No- UID”, argomentando che si tratta di un’iniziativa profondamente antidemocratica e costosa e che è carica di "conseguenze impreviste".
Tra i partecipanti ci sono organizzazioni difensore dei diritti umani come il Foro del Diritto Alternativo, il Foro dell’Azione Cittadina, L’Unione Popolare per le Libertà Civili, il Foro Indiano di Azione Sociale ed il Centro per Internet e la Società.

Gli attivisti hanno organizzato una riunione a Nuova Delhi il 25 agosto, durante la quale gli oratori hanno ridicolizzato l’idea di un numero di identità di 12 cifre, ed hanno detto che il sistema non potrebbe correggere, ad esempio, la propagata corruzione nel sistema della distribuzione pubblica degli alimenti ai poveri.
J.T D’Souza, esperto in tecnologie dell’informazione, ha segnalato, durante l’incontro, che l’uso della biometria su così grande scala non è stato mai provato e potrebbe essere piena di falle.

Altri oratori hanno espresso paure per la sicurezza, allertando che pirati informatici potrebbero accedere al data base e trasferire informazioni ad aziende, agenzie dell’intelligence e anche adorganizzazioni mafiose.
Nell’intervista televisiva, Nikelani ha segnalato che i benefici dell’UID superano di gran lunga i pericoli. “vale la pena di parlare del progetto e cercare di mitigare i rischi per ottenere i risultati che vogliamo”, ha espresso al canale televisivo CNN-IBN.

Ma la possibilità di un cattivo uso di questa informazione è una minaccia reale. Il governo federale ha deciso d’includere la casta come una categoria nel questionario dell’UID da compilare da parte dei richiedenti. Alcuni temono che questo aumenti la discriminazione razziale e religiosa.

L'identità culturale è una questione delicata in India e ha scatenato forti conflitti, come le manifestazioni anti- musulmane nello stato occidentale di Gujarat nel 2002, durante le quali morirono 2000 persone.
Usha Ramathan,un importante esperto legale vincolato al Centro per gli Studi delle Società in Sviluppo, non è convinto delle argomentazioni dell’UIDAI.

Durante la riunione del 25 agosto, Ramanathan ha riconosciuto che, anche se il processo d’identificazione sarà volontario, agenzie e fornitori dei servizi potrebbero cominciare ad esigere l’UID per fare transazioni commerciali.
In realtà, l’UIDAI ha già firmato accordi con le banche, governi statali e catene ospedaliere che potrebbero sollecitare ai loro clienti l’UID.

Ramathan ha avvertito che, in un paio d’anni, un cittadino normale non potrà compiere semplici azioni, come viaggiare all'interno del paese, se non ha un numero d’identità.
L’UIDAI lavorerà insieme al Registro Nazionale della Popolazione (NPR, acronimo in inglese).
Come segnala il sito del governo federale: “Alcune informazioni raccolte dalla NPR saranno pubblicate in aree locali per l’esame pubblico e l’invito a obiezioni”.

In risposta alle paure per la possibile violazione della privacy, il sito web spiega che queste informazioni sono simili a quelle che si possono trovare nel “registro elettorale o nell’elenco telefonico”.
Nonostante questo, la preoccupazione cresce quando si vede il progetto nel contesto della Rete Nazionale dell’Intelligence, la cui creazione fu annunciata a febbraio dal ministro degli Interni, P.Chidambaram, in risposta ad un attentato terroristico.

Chidambaram ha detto che la rete funzionerà attraverso 21 data base legati tra loro per ottenere un “acceso veloce, sicura e senza soluzione di continuità alle informazioni desiderate dalle forze dell'ordine e di intelligence".
Ed ha aggiunto che la rete “identificherà quelli che devono essere osservati, studiati, inutilizzati e neutralizzati”.

“A livello internazionale, solo pochi paesi hanno consegnato carte d’identità (biometriche, Ndt) a causa del dibattito irrisolto sulla privacy e le libertà civili”, ha affermato R. Ramakumar, dell’Istituto Tata di Scienze Sociali, nella città occidentale di Mumbai. Egli ha aggiunto che diversi paesi hanno dovuto ritirare o rinunciare a tali sistemi biometrici sviluppi in causa l'opposizione dell'opinione pubblica.

Nilekani ha sostenuto che lo scopo principale del progetto dell’UID era di potenziare un vasto numero di indiani emarginati. “Per i poveri, questo è un grande beneficio, perché non hanno carte d’identità nè di nascita. Neanche certificati di studi nè patente, nè passaporti e neanche un indirizzo”.
Fonte: http://www.rebelion.org/noticia.php?id=112674

Tradotto e segnalato per Voci Dalla Strada da VANESA


http://www.youtube.com/user/albac69

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