mercoledì 5 gennaio 2011

America Latina e media: reinventare la democrazia


“In America Latina stiamo reinventando la democrazia. Attraversiamo una tappa che non ha precedenti, che recupera e attualizza le migliori tradizioni di emancipazione e resistenza popolare”.
Con queste parole si apre l'Alleanza dei media per la Democratizzazione della Comunicazione, un documento siglato lo scorso 15 dicembre a Quito, Ecuador. L'occasione è stata l'incontro “Costruire un'agenda per la democratizzazione della comunicazione”, organizzato dall'Agenzia ALAI (America Latina en Movimiento) con il supporto dell'Unesco, al quale hanno partecipato i rappresentanti di 24 media provenienti da 14 paesi del Sud America e Caraibi.
In America Latina il vento di cambiamento politico e sociale attraversa anche il campo della comunicazione, e a Quito si è fatto il punto della situazione e discusso su come migliorare la rete e mettere insieme le sinergie positive capaci di accompagnare, ma anche stimolare, queste nuove dinamiche.
“L'approfondimento di questo processo richiede spazi di partecipazione collettiva per garantire e rafforzare le politiche pubbliche di integrazione regionale e il riconoscimento dei diritti e della giustizia economica, sociale e culturale” si legge nel documento. E spazi già ce ne sono: “abbiamo identificato media che sono referenti di settori impegnati nei processi si cambiamento nella regione e con la democratizzazione della comunicazione” - ha detto Sally Burch padrona di casa dell'Agenzia ALAI.
L'evento si è articolato in una tre giorni si scambi di esperienze sul lavoro nella comunicazione in ciascuno dei contesti specifici e un'analisi dei punti di debolezza e punti di forza comuni. “Siamo riusciti ad aprire un dibattito pubblico sul tema della comunicazione - ha dichiarato Osvaldo León anche lui dell'agenzia ecuadoriana organizzatrice dell'evento - le nuove Costituzioni hanno dato una rilevanza senza precedenti alla comunicazione, sopratutto da un punto di vista legale, riconoscendola come un diritto. In ognuno dei nostri paesi si sta parlando del ruolo sociale della comunicazione, Argentina, Paraguay, Brasile, Ecuador, Uruguay stanno discutendo dei mezzi di comunicazione pubblici, di una nuova agenda mediatica, di nuove dinamiche che possono aprire altre opportunità” ha concluso León.
Le nuove tecnologie hanno ampliato le possibilità di comunicazione di gruppi e organizzazioni sociali, ma anche le capacità di usare mezzi alternativi. Si è sottolineata l'importanza di collaborare nella creazione di nuovi contenuti, di condividere le esperienze di ognuno e stabilire una rete per la copertura di tematiche e eventi di interesse comune. L'integrazione dei popoli, la solidarietà internazionale - specialmente con Haiti e Honduras - i diritti della Madre Terra, la lotta per la smilitarizzazione e la sovranità regionale sono solo alcuni dei temi prioritari, riservando una particolare attenzione verso i movimenti sociali e le organizzazioni della società civile del continente.
A questo proposito, si è valutata la necessità di rafforzare i mezzi di comunicazione popolare e i mezzi di comunicazione pubblici per costruire un programma comune e consolidare una comunicazione più democratica, sempre più minacciata dalle grandi corporation dell'informazione. Per questo, secondo i partecipanti i governi progressisti e i movimenti sociali dovrebbero lavorare insieme verso questo obiettivo. Infine, si è sottolineata la necessità di porre le questioni legate all'asse comunicazione -democrazia all'ordine del giorno nelle riunioni delle diverse strutture sovranazionali come le Mercato comune del Sud (Mercosur), l'Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUR) e l'Alternativa Bolivariana per le Americhe (ALBA).
L'auspicio dei giornalisti e comunicatori presenti a Quito ora, è quello di incontrarsi nuovamente anche “on-line” per continuare a lavorare insieme sfruttando anche le nuove tecnologie per poter diffondere le voci di chi spesso ha difficoltà ad essere ascoltato e dando spazio a chi propone alternative reali per costruire una società pluralistica e più giusta. L'invito arriva dall'America Latina ma è esteso a tutti quelli che pensano che la comunicazione sia uno strumento fondamentale per un reale cambiamento sociale, economico, culturale.
Elvira Corona
(inviata di Unimondo)

2 commenti:

  1. Avevo già percepito che l'america latina stesse diventando una fucina per nuove sperimentazioni politiche. Articolo interessante, be ma non ne sto trovando uno che non sia interessante sono affetto da commentite acuta :). Abbraccio.

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  2. ahahahah...fantastico...commentite acuta non è male...
    Un abbraccione Davide
    Namastè

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