sabato 8 gennaio 2011

Sì ai diritti, No ai ricatti. La società civile con la Fiom -

Centomila firme, per un sito come il nostro, sono un OBIETTIVO “IMPOSSIBILE”, anche se avessimo il sostegno di link importanti. Ne abbiamo raccolte in passato fino a ventimila (19916) per l'appello in solidarietà con Marco Travaglio, accusato da Fabrizio Cicchitto in Parlamento di "terrorismo mediatico", in un clima di mobilitazione delle più importanti testate contro la legge-bavaglio, mentre in piazza su questo tema si era speso anche Roberto Saviano.
Eppure riteniamo necessario provare a realizzare questo OBIETTIVO “IMPOSSIBILE” perché siamo convinti che sulla “abrogazione” della Fiom che Marchionne sta cercando di imporre, si giochi una partita cruciale per la difesa dei più elementari e intrattabili diritti e libertà costituzionali.
Per questo vi chiediamo di non limitarvi a firmare l’appello, ma di mobilitarvi per farlo firmare a tutti i vostri amici, per inserirlo nei vostri blog, per farlo girare in modo “virale”, come si usa dire, su quanti più siti siete in grado di raggiungere, partecipando a discussioni, forum e altre forme di intervento.
Proviamo a realizzare questo “IMPOSSIBILE” entro il 28 gennaio, giorno dello sciopero nazionale dei metalmeccanici, a dimostrazione che la parte più coerentemente democratica della società italiana ha capito che la lotta della Fiom è una lotta che ci riguarda tutti.
(pfd’a) ....LEGGI TUTTO 

3 commenti:

  1. Questo è un argomento spinoso. I sindacati hanno perso la loro forza propulsiva, hanno perso la loro base: i lavoratori. La FIOM è il primo sindacato organizzato a livello industriale della storia sindacale italiana. Sotto i proclami di questo sindacato si nascondono modalità d'agire nei fatti ben diverse, e sicuramente meno rivoluzionarie.

    Questi appelli mi fanno incazzare, perdona il termine, perchè ci vuole onestà intellettuale per farli.

    Ne Cgil, ne Cisl ne Uil, da tempo oramai assolvono i loro compito, sono stati strangolati e introiettati dalla macchina di potere.

    Negli anni settanta uno sciopero generale era capace di far cadere un governo, ora al massimo discutono della rinegoziazione di diritti già acquisiti, andare in deroga ai contratti è diventata la regola.

    Chi non ha peccato scagli la prima pietra.

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  2. Sì, sono abbastanza d'accordo Davide, anche se queste tematiche non sono le mie predilette, credo che l'unità sindacale abbia avuto un costo altissimo ed esista una differenza sin troppo evidente fra la FIOM ed il resto della stessa CGIL.
    Gli accordi/ricatto di Pomigliano e Mirafiori non nascono in un contesto avulso, ma sono la conclusione di un regresso lento ed inesorabile ed è anche vero che esiste una stragrande maggioranza di non rappresentati.
    Certamente il movimento sindacale deve comprendere ben più di una cosa ed ampliare la propria visione ad un contesto globale, comprendere il mondo e la globalizzazione, ma è sicuramente vero che la FIOM è oggi l'ultimo incerto presidio di sindacalizzazione.
    In attesa che la parte sana del sindacato comprenda i suoi limiti...difendere un presidio di diritti mi pare doveroso

    Un abbraccione e buona giornata
    Namastè

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  3. concordo con l'analisi fatta da Davide .
    Firmato sicuramente !!

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