lunedì 3 gennaio 2011

Smaltimento di rifiuti solidi o di poveri?

Biagio Conte
fonte: www.gliitaliani.it

di Aldo Gagliano

In Italia si fanno trasmissioni televisive di alto impegno culturale e sociale; in alcuni casi si “condiscono” con monologhi di denuncia ad alto contenuto civile, di “liste” frammiste da buoni propositi e da luoghi comuni dal senso “cerchiamo di essere tutti più buoni e giusti”.
In Italia esistono le “Fondazioni”, enti prestigiosi per la “cultura” e per il “sociale”, dove lo scopo statutario fa quasi commuovere, sempre che si riesca a leggere. Certo non è facile creare una Fondazione: ci vogliono le amicizie giuste, i soldi, tanti soldi, il prestigio, lo scopo sociale di alto impegno, eccetera, eccetera.
In Italia ci sono poi le regioni, le capitali e i comuni, come per esempio quello di Palermo. E nelle metropoli capitali, prendiamone una come Palermo, ci sono persone che senza fondare fondazioni, enti prestigiosi o associazioni clericali di alto lignaggio pensano un bel giorno: “mà, quasi quasi dedico la mia vita a chi non ha nulla…”.
E così magari un signore a nome di Biagio Conte, tra un milione di problemi, tra l’indifferenza e l’ipocrisia di molti, riesce testardamente a mettere su una “missione” laica e raccoglie dalla strada quella che normalmente viene considerata l’emarginazione sociale, ovvero barboni, senzatetto, ex detenuti ed alcolisti;
comincia sotto i portici della stazione centrale ed insieme ad altre persone probabilmente strane trovano un grande rudere che fa paura solo a guardarlo e, piano piano, sbracciandosi ed incolonnando le pietre e i mattoni regalati da qualcuno mosso a pietà, dopo vent’anni riesce pure a dare un tetto e tre pasti caldi a più di ottocento di questi “sbandati”. Racconta il signor Conte “..me ne andai via dalla casa paterna il 05.05.1990 a 26 anni, con l’intenzione di non tornare più nella città di Palermo..” e nella sua biografia continua: “…e cominciai a chiedere aiuto a tutti, e andai pure alla Curia di Palermo dal Cardinale Pappalardo, il quale capì quel giovane che andò a bussare alla sua porte e decise di venire alla stazione per celebrare una messa insieme a tutti i fratelli ultimi sotto i portici della stazione…”.
Quindi parte sicuramente bene la missione di Biagio, con una bella messa per riscaldare i cuori di chi non mangia da qualche giorno. Comunque oggi l’impavido giovane, purtroppo non più tanto giovane, senza fondazioni e senza società onlus con capitale sociale, qualcosa nella ricca e borghese Palermo ha fatto; anche il Comune della città certamente non insensibile a tali missioni umanitarie, quest’anno ha stanziato 30.000 euro come cadoux, sicuramente uno sforzo degno di nota per le casse disastrate dell’amministrazione.
Peccato che questi trentamila euro, appena entrati dalla porta sono già destinati ad uscire dalla finestra, anzi, per la verità raddoppiati, visto che il Comune ha chiesto al missionario di pagare subito 60.000 euro di Tarsu, letteralmente “Tassa Rifiuti Solidi Urbani”, cioè   il corrispettivo per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. No, non fraintendiamo le cose: lo smaltimento non è certamente riferito ai poveri sbandati ospitati da Biagio, anche se si potrebbe temere come giusta conseguenza se la missione dovrà pagare il tributo. Naturalmente le tasse vanno pagate, probabilmente da tutti (ma questa cosa non è ancora certa), solo che forse, un’amministrazione meno politicante e più “cittadina” tra i “cittadini” avrebbe potuto anche ragionare su tale situazione. Il contribuente usa i servizi (?) e deve appunto contribuire al mantenimento degli stessi; il suo stipendio o i suoi introiti devono servire anche a questo. La sfortuna è che forse il signor Conte non ha uno stipendio, lavora (duramente) gratis e peggio ancora per gli altri, per chi ne ha veramente bisogno. Ma questa è una sottigliezza che magari si potrà inserire in una delle tante liste di buoni propositi che alcuni prestigiosi scrittori, conduttori televisivi e show-man faranno nel corso del neonato 2011. Qualche giornale pare si stia mobilitando per attivare un conto corrente benefico per aiutare Biagio; viene però da chiedersi: quella piccola donazione che sicuramente dobbiamo fare, visto che servirà al missionario per fare il suo dovere di contribuente, non aiuterà in fin dei conti quell’amministrazione a caccia di euro che impone le tasse? Grande dilemma: donare quei cinque euro che andranno alla fine spesi per telefonini ed auto blu?
Ma le donazioni non dovrebbero andare ai poveri?

6 commenti:

  1. Il tuo post mi e' piaciuto molto e mi ha fatto riflettere. Chiudero' il mio blog per un periodo ma continuero' a leggerti e a lasciare un commanto da te :)

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  2. Ciao Vittoria, mi mancherà la tua dirompente e travolgente simpatia ;-))

    mi farà davvero troppo piacere se passerai da queste parti...a prestissimo.

    Un abbraccio forte
    Namastè

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  3. Sì, davvero un grande dilemma.
    L'unico punto ferma è la rabbia che scatena tutto questo.
    Ciao Namastè!
    Lara

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  4. Sì Lara, rabbia tanta ... :-((

    Soprattutto se penso a quanti denari vengono gettati in armamenti o inutili "opere" "grandi" solo nei costi...

    Abbraccio
    Namastè

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  5. Il comune di Palermo portato sul lastrico da una amministrazione incompetente e dedita soltanto agli affari personali, cerca di recuperare danari da qualunque parte. Poi basta ricordare che il sindaco invisibile Cammarata è inquisito per la storia dello skipper, operaio della Gesip, comandato dal sindaco alla manutenzione quotidiana della propria barca. Basti pensare al totale fallimento della gestione AMIA per la raccolta dei rifiuti che vede indagato il senatore Galioto dalla corte dei conti per avere dissipato i conti dell'azienda dei rifiuti. Basta pensare al mancato piano antismog ed a tutte quelle iniziative annunciate in pompa magna e rivelatesi poi delle emerite bufale.
    L'unica cosa che interessa all'amministrazione comunale di Palermo è recuperare denari da qualsiasi parte vengano, poi delle realtà come la missione di Biagio Conte non gli frega un accidente e si è visto con questa richiesta di pagamento tarsu, richiesta che la missione non potra di tasca sua mai esaudire.

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  6. @ Anonimo:
    Grazie per il tuo intervento ad ulteriore conferma dell'articolo di Aldo Gagliano.

    Buona vita
    Namastè

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