giovedì 13 gennaio 2011

“Questa volta non ci sarà un’Arca di Noè”

Daniela Pastrana intervista lo scrittore e teologo brasiliano Leonardo Boff

fonte: http://ipsnotizie.it/ 
CITTÀ DEL MESSICO (IPS) - “Il mercato non risolverà la crisi ambientale”, sostiene il teologo ed ecologista Leonardo Boff, professore presso l’Università brasiliana dello Stato di Rio de Janeiro. La soluzione, insiste, è nell’etica, e nella battaglia dei popoli originari per cambiare la relazione dell’uomo con la natura.


Boff, che insegna etica, filosofia della religione ed ecologia, è uno dei principali rappresentanti della Teologia della Liberazione, corrente progressista della Chiesa cattolica in America Latina. Ha scritto più di 60 libri e ha dedicato gli ultimi 20 anni a promuovere il movimento verde. 
È stato uno dei 23 promotori della Carta della Terra nel 2000 e, un anno dopo, ha ricevuto il Right Livelihood Award, noto anche come “premio Nobel alternativo”, che viene concesso a personalità di rilievo nella ricerca di soluzioni ai problemi globali più pressanti.
“Se non cambiamo, andremo incontro al peggio... O ci salviamo o moriremo tutti”, ha detto Boff in un’intervista concessa a Tierramérica nella capitale messicana, dopo aver assistito come osservatore alla 16esima Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico (COP16) celebrata lo scorso dicembre a Cancún.


D: Qual è il suo giudizio sulla COP16?

LEONARDO BOFF: Ha prevalso, tranne negli ultimi due giorni, un clima di delusione, di fallimento. Ma ci sono stati incredibilmente tre punti di convergenza: l’impegno a lottare per non arrivare a un aumento di due gradi della temperatura globale; la creazione del Fondo Climatico Verde, di 30 miliardi di dollari (per il 2012), per aiutare i paesi più vulnerabili, un segnale di solidarietà interessante; e la creazione di un grande fondo per la riduzione della deforestazione e il degrado delle foreste, perché qui sta la causa principale del riscaldamento globale.

D: Come dobbiamo interpretare la posizione della Bolivia, l’unico paese che non ha accettato questi impegni?

R: La Bolivia parte dal presupposto che la Terra è Pachamama, un organismo vivente che bisogna rispettare e di cui prendersi cura, e non solo sfruttare. È una visione che va contro quella prevalente, che si inquadra nell’ambito economico: vendere crediti di carbonio, per esempio, significa avere il diritto di inquinare.

Le società dominanti vedono la Terra come un deposito di risorse che si possono sfruttare all’infinito; invece adesso bisogna preoccuparsi della loro sostenibilità, perché cominciano a scarseggiare. (Queste società) non riconoscono dignità e diritti agli esseri della natura, li considerano solo mezzi di produzione e la loro relazione è di pura utilità. Questi sono temi che non entrano a Cancún né in nessuna conferenza COP.

D: Perché se ne dovrebbe parlare?

R: Perché il sistema che ha creato il problema non ci tirerà fuori dalle difficoltà. Se ogni paese deve crescere un po’ di più ogni anno e facendolo deteriora la natura e aumenta il riscaldamento (globale), allora è un sistema ostile alla vita.

D: L’argomento è che la crescita è necessaria per lo sviluppo…

R: Cosa significa crescere? Sfruttare la natura? È proprio questo tipo di crescita e di sviluppo che può portarci nell’abisso, perché gli esseri umani stanno consumando il 30 per cento in più di quello che la Terra riesce a ricostituire. È un circolo vizioso. La Cina non può inquinare il 30 per cento, come fa, perché l’inquinamento non rimane in Cina, ma entra nel sistema globale.

Il problema è la relazione dell’essere umano con la Terra, perché è violenta, a pugni stretti… Se non cambiamo questo sistema, andremo incontro al peggio. E questa volta non ci sarà un’Arca di Noè. O ci salviamo o moriremo tutti.

D: La situazione è tanto grave?

R: Ci sono regioni nel mondo che sono cambiate a tal punto da diventare inabitabili. Per questo ci sono 60 milioni di sfollati in Africa e nel sud-est asiatico, che sono i più colpiti ma anche quelli che inquinano meno. Se non fermiamo questa tendenza, nei prossimi cinque, sette anni ci saranno 100 milioni di rifugiati climatici, e questo creerà un problema politico.

D: Qual è il ruolo dell’America Latina?

R: È il continente con più probabilità di contribuire in modo positivo alla crisi ambientale: ha le principali foreste umide e riserve di acqua, la maggiore biodiversità e forse le aree più estese per l’agricoltura.

Ma la coscienza ambientale, in gran parte della popolazione del continente, è ancora insufficiente. E, d’altra parte, si assiste ad una pericolosa invasione delle grandi imprese che si stanno appropriando di vaste regioni. È un’appropriazione di beni comuni in funzione di benefici privati.

In Argentina, Brasile, Cile, Venezuela, si stanno rendendo conto a poco a poco del nuovo gioco del capitale: una grande concentrazione di mezzi vitali per garantire il futuro del sistema.

D: Quali sono le alternative?

R: Abbiamo fondi e tecnologie, ma ci manca la volontà politica e la sensibilità nei confronti della natura e dell’umanità sofferente. È questo che bisogna riscattare. E insieme all’etica della cura, serve l’etica della cooperazione. Adesso si impone la cooperazione di tutti con tutti.

D: È possibile? Cosa bisogna fare?

R: Ci sono dei movimenti, soprattutto nei gruppi che vedono le loro terre divise, come La Vía Campesina e i Sem Terra in Brasile, e i popoli indigeni, che non vedono la Terra solo come uno strumento di produzione, ma come l’estensione di un corpo, e ne hanno bisogno per garantire la loro identità.

Stiamo cercando l’equilibrio e questo è un compito collettivo degli esseri umani, che il mercato e l’economia non risolveranno. Ognuno deve fare la sua parte, essere di più con meno, avere un senso della giusta misura. Non è un problema di denaro.
Fonte © IPS http://ipsnotizie.it/

6 commenti:

  1. "essere di più con meno"
    Questa me la stampo e me la inquadro. Grazie.

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  2. Concordo su tutto ciò che dice questo ""Luminare""e illuminante Prof!!! l'ho sempre apprezzato moltissimo per il lavoro che fa , per la sua grande umanità,
    per il preoccuparsi col futuro del nostro Pianeta!
    ci sono anche dei video interessanti per conoscere meglio il Nostro Caro Leonardo Boff!
    seguo sempre tutto ciò che pubblica e dice, sono una fan con orgoglio! un caloroso abbraccio a tutti e che ci sia a questo punto ""Un'arca di Noé
    che arriva dal cielo e non ha bisogno di navigare sulla terra""
    Mató (Maria Pia Tedesco Pittrice Italo- Brasiliana

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    1. Ma x favore!!!!Limitati a guardare la gente dal balcone col cannochiale cara,và e lascia stare i padri!!!!

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  3. Già Alberto, tutti dovremmo annotarcela e magari cercare di agire di conseguenza. Certamente se avvessimo il coraggio di iniziare a riguardare il mondo pertendo da questa consapevolezza forse potrebbe andare un poco meglio...

    Un abbraccione e grazie a te per la visita ;-)
    Namastè

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  4. @Matò:
    Ciao! Innanzi tutto benvenuta :-)
    Io purtroppo invece ne avevo sentito parlare ma non posso dire di conoscerlo benissimo, approfondirò questa conoscenza perchè ritengo ne valga assolutamente la pena, anche dopo questa tua accorata perorazione della quale ti ringrazio.
    Sull'Arca celeste, stiamo aspettando un segno concreto...ma io fiderei sulla volontà e sulla luce delle menti illuminate sensibili al canto di Gai...

    Un grande abbraccio :-)
    Namastè

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  5. Cambiamenti climatici?

    Dal 1995 nessun incremento di temperatura globale..
    I mari non salgono.Anzi scendono.

    I ghiacci infatti sono in perfetto equilibrio .

    /-----------/

    “COSA” si nasconde dietro questo martellante “TANTRA”?

    Uno dei collaboratori dell’ Ipcc, il professor David Shearman, “promuove l’idea di una eco-dittatura esercitata da una classe dirigente di Eco Guerrieri che possa soggiogare le masse attraverso le leggi della Green Religion”. Ecc.ecc.

    Agli americani propone l’imposta di carbonio sui BAMBINI! :
    “Il primo passo per superare questo ostacolo, il professor Shearman scrive, è convincere i governi del mondo che limitare il diritto di avere figli è una parte assolutamente essenziale della lotta contro il riscaldamento globale”..

    “controllo della popolazione” deve essere applicata come parte di una “seconda rivoluzione ecologica”.

    Quindi si propone una tassa di più di $ 18.000 7/1/2011

    A fronte di questo passano in secondo piano quanto leggo riguardo i SESSANTA MILIARDI di dollari di interessi al "WWF" come riferisce il Telegraph.

    Marginali le CENTINAIA di milioni di euro di LEGAMBIENTE.

    Insignificanti i danni economici e sociali di questa GREEN-economy "FALLITA" in tutto il mondo.

    Qui i link riguardo quanto sopra:

    http://www.pieroiannelli.com/?p=8

    Cordialmente.

    Piero Iannelli

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