L'opposizione attacca il governo: "Così soffocate il dissenso". Scontri anche durante i funerali di alcune vittime. Il governo: "Legittima difesa"
RENATO CAPRILE
Epicentro di questo ultimo tragico capitolo della "guerra del pane" - i morti sarebbero una cinquantina, assai più numerosi i feriti - due piccole città dell'interno, Thala e Kesserine, a circa 300 km a sud di Tunisi. Troppo sangue per continuare a tenerlo nascosto. Per ripetere la solita solfa ad uso dei turisti, complice un'informazione in gran parte asservita al potere, che tutto va bene. E così alla fine anche il governo ha dovuto ammettere. Il che è già una notizia. "È vero ci sono stati scontri e la polizia ha sparato, ma solo dopo essere stata attaccata con ordigni incendiari, bastoni e pietre".
Avevo finito di porre un post sul mio blog un'ora fa sull'argomento, ora vedo che i morti sono di molto aumentati. Con grande tristezza vado ad aggiungere queste ultime cifre.
RispondiEliminaNamastè
Lo so Francesco, non sono aggiornamenti che fanno piacere...purtroppo.
RispondiEliminaNel tuo post sul pane sei stato come dire, profetico? Ed eccoci ora a contare i morti per rivolte sul cibo...e non si tratta questa volta di paesi sperduti e lontani...ma della periferia delle noste città...appena fuori dai nostri cortili oltre un braccio di mare.
Abbraccio forte
Namastè