venerdì 14 gennaio 2011

Diossina, l’emergenza continua


LO SCANDALO. Il ministro dell’Agricoltura tedesco, Ilse Aigner, annuncerà oggi controlli più rigidi sui prodotti alimentari e sui mangimi animali in seguito allo scandalo delle uova alla diossina. 

Il ministro dell’Agricoltura tedesco, Ilse Aigner, annuncerà oggi controlli più rigidi sui prodotti alimentari e sui mangimi animali in seguito allo scandalo delle uova alla diossina. Secondo indiscrezioni, il piano conterrà standard più stringenti per i produttori. Intanto, in Italia, il ministro della Salute Fazio rassicura: «Attualmente non risulta alcuna positività». Il ministro ha precisato che sulle derrate alimentari tedesche i Nas hanno avviato controlli sul latte in polvere e ora ci saranno verifiche sui prodotti derivati dalle uova e sui suini vivi. I consumatori intanto si chiedono come identificare quelle non inquinate. 

L’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori (Aduc) consiglia di «sospendere l’acquisto di uova timbrate DE in questi giorni» e spiega cosa significa il codice. Un esempio: 2 IT 573 FC 001. Il numero 2 indica il tipo di allevamento, che può essere 0 (biologico), 1 (all’aperto), 2 (a terra) e 3 (in gabbia). La sigla IT (Italia) indica il Paese di produzione; 573 è codice Istat del Comune di produzione; FC la Provincia di produzione e 001 il codice dell’allevamento.

http://www.terranews.it/news/2011/01/diossina-l%E2%80%99emergenza-continua

8 commenti:

  1. ogni 6 mesi abbiamo novità , però dicutono sempre e solo sulla giustizia personale , i cittadini ? chi sono ? chi li conosce ?......

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  2. spesa km 0...potrebbe essere una risposta e anche un modo di cambiare le cose dal basso? io penso di si...
    un abbraccio

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  3. Lo, certo che si! Credo anche io che sia la strada maestra, modificare la richiesta, stabilire paramentri irrinunciabili di qualità che tengano conto delle metodologie con cui il cibo viene prodotto...

    Un abbraccio
    Namastè

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  4. @ Valerio:
    Minimizzare la notizia, dando l'impressione che dipenda dalla buona volontà e non dal sistema...è uno dei modi per evitare guai peggiori.
    La gente dovrebbe imporre i propri parametri chiedendo che il cibo abbia precise caratteristiche...

    Abbraccio
    Namastè

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  5. meno male queste cose non capitano solo in Italia... pfiuuu.... magra consolazione del resto.. ne abbiamo già da vendere di problemi.
    ciao ciao

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  6. Sìssì Massimo, anche se, mal comune mezzo gaudio, in questo caso, quando si tratta del cibo, non è una bella cosa. Non posso che concordare con te, magra consolazione...:-)

    Ti abbraccio
    Namastè

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  7. Ci sono certi periodi dell'anno specifici in cui compaiono queste notizie. Noi alla fine al market vediamo un etichetta ma chi ci dice che sia reale...la produzione di massa e difficile da contrallare....tenendo conto degli interessi che ci sono in ballo...la nostra salute non è garantita.

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  8. Assolutamente no Davide! E men che meno dalla grande distribuzione, so di ripetermi, ma la risposta, a mio parere è sempre quella: spesa consapevole, km 0, filiera controllata.

    Un abbraccione
    Namastè

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